Non poteva andare diversamente a Verona. Il Milan, mettendo in campo il massimo sforzo e molto nervosismo per la massima resa, ha superato, l’ormai retrocesso, anche se non ancora condannato dalla matematica, la prova battendo il Chievo. Al Marcantonio Bendegodi, nell’anticipo di ieri sera, sembra filare tutto liscio per il Milan che sblocca il risultato al 32’ con un gol di Biglia, ma subito dopo accade di tutto: Paquetà a terra dopo un vigoroso contrasto di Diousse, Gennaro Gattuso alza un po’ i toni con il calciatore avversario Meggiorini, reo con i suoi compagni di non avere buttato fuori la palla, con conseguente espulsione del tecnico rossonero per decisione dell’arbitro Luca Pairetto di Nichelino. Al 42’ il Chievo trova il pareggio con Hetemaj su cross di Leris, Conti ha da farsi perdonare la distrazione che gli fa perdere il controllo sull’autore del gol del pareggio dei padroni di casa.
La prima frazione di gioco finisce in parità e Rino Gattuso si vede il resto della partita dalla tribuna. Nella ripresa ancora molto nervosismo in campo, ma ci pensa Piatek a far tornare il buonumore sui volti rossoneri: al 57’ il polacco realizza il secondo vantaggio in scivolata su assist di Castillejo. Episodio dubbio ma avallato dal VAR, gol regolare. Dieci minuti dopo Kessie fallisce la terza rete e al 90’ è Romagnoli a fallire il 3-1. I minuti di recupero sono 5 ma non bastano al Chievo per agguantare il pareggio. Le ospitalità finiscono con l’1-2 ai danni di un Chievo ormai sempre più vicino alla Serie B.