di Beppe Vigani
La Champions ha vomitato i resti di una Roma sfortunata e grazie a un arbitraggio infelice. L’Europa League, invece, ha regalato una sorta di rosolio all’Inter e una prova convincente del Napoli che si è ingurgitato il Salisburgo, oltremodo in difficoltà contro la coppia Milik-Mertens. Nel frattempo il campionato ci ha raccontato del sorpasso del Milan sulla squadra di Spalletti e l’esonero di Di Francesco, dopo una notte di VAR, ingenuità difensive ed errori arbitrali.
Al ritorno i nerazzurri proveranno a non rovinare tutto, ancora nel loro stadio: le eliminazioni dalla Champions e dalla Coppa Italia, entrambe a San Siro, gridano vendetta. In tempo di tecnologia alcuni arbitri dovrebbero essere banditi da qualsiasi campo di calcio. Dopo Abisso, non risparmio anche Çakir, direttore di gara turco che al Dragao ha compiuto cose che non gli hanno fatto onore. Entrambi dovrebbero essere allontanati. I rigori sono una cosa seria, figuriamoci se non si vedono. Se poi aggiungiamo gli off-side non fischiati per negligenza e superficialità allora dico che la VAR sta diventando affare da condominio.
Mi dispiace per Di Francesco. L’allenatore abruzzese ha pagato gli errori di Monchi in sede di mercato, nonostante una prestazione coraggiosa con il Porto. Dopo aver fatto una Champions eroica la stagione scorsa, tutto è stato dimenticato da James Pallotta che ogni anno svilisce la rosa per cercare profitto anche nei rami secchi di Trigoria. Non sarà Claudio Ranieri a risolvere i problemi dei giallorossi, che proprio con i portoghesi hanno dimostrato compattezza verso il proprio allenatore. Non sono Cristante, Pastore, Marcano, Santon, Juan Jesus, Fazio che ti fanno fare il salto di qualità in Europa.
Ci vogliono Marquinhos, Paredes, Salah Allison. Evidentemente Di Francesco è stato il capro espiatorio di una situazione sin troppo facile da criticare. Monchi se ne andrà a giugno, dopo due anni di disastri. Aspettando Juventus-Atletico Madrid. Per sapere se anche Allegri a giugno saluterà la compagnia. C’è Inter-SPAL, intanto. Avessi detto.