Icardi non convocato contro la Lazio questa sera. In punizione? Luciano Spalletti si vendica. L’attaccante argentino, ormai risaputa la sua partenza a giugno, ha deciso che non può scendere in campo questa sera reo di essere rientrato in gruppo da troppo poco tempo. L’ultima partita giocata dal bomber nerazzurro risale al 9 febbraio scorso nella vittoria per 1-0 sul Parma.
Quanto valgono tre punti contro la Lazio domani?
Tanto, perché sono una concorrente diretta. Anche quest’anno stanno giocando un ottimo campionato. Simone Inzaghi li fa giocare bene, con grande qualità sulla trequarti e nel palleggio. Se non siamo bravi a lavorare sugli spazi, limitandoli sulla trequarti, loro ti possono creare dei problemi e i tre punti diventano più pesanti per il valore e perché è una concorrente diretta.
Icardi è tornato in gruppo. Come l’hai trovato? Sarà convocato?
L’ho trovato come un calciatore nuovo per certi versi. Si è allenato e dobbiamo reinserirlo nel nostro comportamento in allenamento. Visto quanto è successo ieri, compreso ieri, ritengo giusto che ancora per questa partita non possa essere in grado di aiutare i compagni di squadra. Quindi domani non è convocato.
Lei ha detto che Icardi non è ancora pronto. Lo sarà per il turno infrasettimanale?
Lui è tornato da un lungo periodo di assenza e ci sono cose nuove che sono successe da dover valutare. Poi gli allenamenti con la squadra per me sono fondamentali. Sulla prossima partita, valuteremo.
Che effetto ha avuto la sosta sulla squadra?
Dipendono dalla settimana che hai passato prima della sosta, ormai ci siamo abituati. Se arrivi da una vittoria e poi hai dei problemi fisici a livello di squadra, è chiaro che ti imponi di trovare delle soluzioni.
Prima la Lazio, poi il Genoa. Come si preparano due partite ravvicinate?
Dipenderà molto da noi e da quanto riusciremo a stare dentro la partita. Le prossime due partite saranno di un livello di pericolosità importante, come il derby. L’essenziale è avere le solite convinzioni mentali, la certezza di poter essere protagonisti. Vecino ha fatto bene da trequartista, anche il gol segnato subito lo ha aiutato. Lui sa accompagnare l’azione e attaccare bene gli spazi. E’ una sua qualità, ha messo in difficoltà il Milan e ci ha dato un vantaggio.
De Vrij e Lautaro Martinez infortunati in nazionale. L’Inter ha pagato un caro prezzo e non è l’unica. Secondo lei va ripensato il calendario internazionale, che oggi prevede una sosta in un periodo così delicato?
Ci sono esigenze anche da parte delle Federazioni di poter comporre una serie di partite. Quello che è fondamentale, secondo me, è che i calciatori che vanno in nazionale abbiano un dialogo aperto e collaborazione con staff medici del club e delle nazionali. Noi muscolarmente non eravamo così puliti. Avevamo detto ai calciatori di mettere in evidenza e in preventivo la possibilità di dosare i minutaggi in due partite così ravvicinate. Quando si tratta di calciatori giovani, che hanno voglia di dimostrare e dare un contributo alle proprie nazionali, non è semplice.
Un anno e mezzo di Inter. Come se l’era immaginato e quanto ha realizzato sin qui dei suoi progetti?
Avremmo potuto aver passare il turno in Champions League o un turno in più in un’altra competizione. Contano gli eventi successi all’interno di alcune partite. Come forza complessiva in campionato, però, in maniera molto obiettiva dico che abbiamo lavorato abbastanza bene.
Come procede il recupero di Nainggolan?
Sicuramente c’è il fatto che anche lui deve allenarsi con la squadra e deve avere dei ritmi e delle velocità nello sviluppo dell’allenamento che diventano fondamentali per dare il meglio in questo calcio. Nainggolan è convocato per la partita contro la Lazio.
Roberto Samaden, responsabile del settore giovanile dell’Inter, ha detto che Sebastiano Esposito, attaccante della Primavera, è un predestinato. Lei che ne pensa?
Quello che penso io è che l’altra volta l’abbiamo convocato e l’abbiamo fatto anche esordire contro l’Eintracht. E’ molto giovane, anche se ha una spiccata personalità e la capacità di capire cosa fare sempre dentro l’area di rigore. C’è da fargli giocare delle partite e dargli la possibilità di crearsi quel guscio che gli permette di diventare uomo.
Redazione