Non si può dire altro, è il Torino ad avere perso due punti ed una grande occasione per staccare in anticipo un pezzo di biglietto per l’Europa in questo 0-0 contro il Parma. Mancata occasione, dunque, per Mazzarri al Tardini nel primo anticipo di ieri. Se poi riflettiamo sul Parma, costretto a scendere in campo privo del cinquanta per cento dei titolari costretti in infermeria, allora possiamo dire che D’Aversa ha vinto questa sfida, un punto che vale oro soprattutto dopo le precedenti tre sconfitte consecutive. Tante occasioni non sfruttate da Belotti e compagni Mazzarri ha confermato l’undici che mercoledì ha incrociato le armi con la Sampdoria. Stessi uomini e stesso modulo per i granata con il doppio trequartista (Baselli e Berenguer) rifinitori alle spalle di Belotti, dentro anche Moretti, alla terza partita da titolare in sei giorni. D’Aversa può inventarsi molto poco vista l’emergenza che porta quasi i colori della catastrofe: infortunati Bruno Alves, Gervinho, Inglese e Biabiany, Bastoni a riposo in panchina. Il Parma si arroccato in difesa, non può null’altro, linea difensiva a cinque che punta al pareggio e un centrocampo più impegnato a coprire che spingere. Davanti il povero Ceravolo è lasciato quasi solo. Il Torino non parte in quarta ma prova a guadagnare campo ed alzare il gioco. Belotti e compagni non riescono a superare il muro emiliano, Sepe non corre mai troppi rischi per quasi tutto il primo tempo. La grinta di Rincon è una garanzia e dopo una decina di minuti si manifesta in una girata al volo fuori bersaglio. Un minuto più tardi è Nkoulou con un colpo di testa sugli sviluppi di un calcio d’angolo a provarci: palla morbida e centrale tra le braccia di Sepe. Non va meglio a Belotti che al 13’ incorna i tabelloni e ad Ansaldi che al 18’ conclude in curva un tiro dalla distanza. La migliore occasione del Toro nasce al ventesimo da una bella triangolazione tra Berenguer e Baselli, con il diagonale del centrocampista che per un soffio non centra l’angolo. Alla mezzora il Toro sembra più convinto, impattando però contro un Parma che tiene duro provando ad uscire timidamente in contropiede con Kucka al 25’. Prima dell’intervallo assistiamo ad una iniziativa tra Ansaldi e Berenguer, debole il tiro dello spagnolo al 28’ con Mazzarri sempre meno tranquillo. Nella seconda frazione di gioco è ancora Baselli l’uomo in più del Toro: dopo appena due minuti è suo un numero degno di nota, concluso con un tiro a giro che sfiora l’incrocio dei pali. Tutto sembra essere ormai sui piedi e nella testa granata ma resterà solo un’illusione. Il Parma c’è e risponde colpo su colpo: al sesto un diagonale insidioso chiama Sirigu a una parata per nulla banale. Poco dopo l’ammonizione di Belotti (era in diffida, salterà Torino-Cagliari), costringe Mazzarri a cambiare e schierare le quattro punte: prima dentro Parigini per Rincon, poi Zaza per Ansaldi. I granata si riposizionano con il 3-4-1-2 con Berenguer dietro Belotti-Zaza e Parigini sulla sinistra. Di certo, però, la ripresa è più divertente del primo tempo per numero di occasioni: al 17’ Gagliolo grazia Sirigu sottoporta buttando la palla fuori sugli sviluppi di un angolo, e un minuto dopo Berenguer, su assist di Belotti, non abbatte Sepe per pochi centimetri. Nell’ultimo quarto d’ora, sale il nervosismo in campo: qualche colpo di troppo tra Zaza e Gagliolo prima e tra Berenguer e Sierralta dopo infiammano gli animi in una gara fino a quel momento molto corretta. Non è un sabato da urlo per Belotti e la conferma arriva a cinque minuti dalla fine, quando liberatosi di Iacoponi spara in curva. Alla fine il pareggio è il risultato più giusto, il Parma ha fatto quello che ha potuto mentre il Torino ha perso una buona occasione.
di Severa Bisceglia
Occasione mancata per il Toro
Un punto che vale oro per il Parma