Il divorzio tra il Milan e Gattuso è cosa certa a prescindere dalla qualificazione Champions. Negli uffici di via Aldo Rossi si lavora seriamente, l’obiettivo è non sbagliare tecnico, soprattutto se Ringhio centrasse l’obiettivo stagionale legato ormai ad un lumicino. La panchina rossonera della prossima stagione dovrà essere da urlo. Il primo nome in cima alla lista resta quello di Eusebio Di Francesco, a passeggio per Milano in una vacanza pagata egregiamente dalla Roma grazie alla decisione che ha portato al suo esonero. Non si hanno, però, notizie circa eventuali contatti concreti presi dalla dirigenza rossonera, nessuna trattativa ufficiale insomma. Bisogna attendere le tre giornate di campionato rimaste, tanto Di Francesco percepisce comunque lo stipendio dalla Roma dopo l’esonero di marzo. I bene informati sostengo che vi siano stati comunque dei contatti diretti tra i protagonisti. Le cose non sono semplice né scontate neppure in casa Milan. Il più grande sostenitore di Di Francesco è sicuramente Leonardo che a sua volta resta comunque un sorvegliato speciale visti i risultati dopotutto deludenti rispetto alle aspettative, deve superare l’esame Elliott. Altro grande interrogativo resta la Champions, se l’obiettivo non fosse centrato i piani andranno inevitabilmente rivisti e modificati. Certo, Di Francesco, visto il buon lavoro svolto in capitale e l’ottimo messo in campo con il Sassuolo, resterebbe una garanzia visto il progetto rossonero di riaprile un ciclo a medio-lungo termine. Eusebio Di Francesco sarebbe l’uomo giusto, ma non sappiamo se il Milan sarebbe la squadra giusta per l’ex giallorosso che rischia di entrare in una società che ha fallito il piazzamento stagionale e con non pochi punti interrogativi sulla rosa dirigenziale. In questo momento il Milam fa bene a fare cerchio intorno alla squadra e soprattutto a Gennaro Gattuso che proverà a tirare fuori il meglio dai suoi ragazzi in questa coda stagionale. Dopo si vedrà, c’è tempo.
la Redazione
Di Francesco in rossonero solo con la Champions e la permanenza di Leonardo
Il Milan dice no a Gattuso