La leonessa ruggisce. Dopo otto anni di B, il Brescia torna in A, con due giornate di anticipo sulla fine del campionato. A far andare in estasi una città intera è un destro di Dessena nella gara disputata contro l’Ascoli nel turno infrasettimanale in un “Rigamonti” gremito fino all’inverosimile Il profumo di vittorie evidentemente era nell’aria per una squadra che è cresciuta nel tempo e che presto si è impadronita di un trono senza poi farselo scappare. I meriti certamente vanno a tutti; al gruppo compatto, formato da un mix di giocatori esperti e tanti giovani di grande valore, all’allenatore Corini, bresciano d’oc e che conosce la piazza come la tasca dei suoi pantaloni, e al presidente Cellino, imprenditore che due anni fa ha lasciato la presidenza del Leeds per acquistare convinto le azioni di maggioranza delle rondinelle, gravate dai debiti e proveniente per giunta da una serie di stagioni negative, tra cui una retrocessione in Lega Pro, annullata poi con il ripescaggio.
“Abbiamo costruito la promozione passo dopo passo. Abbiamo creato una rosa solida e di qualità – ha detto Corini a promozione raggiunta. L’allenatore inoltre ha ringraziato il capitano della squadra Gastaldello, esempio di umiltà e professionalità. Il suo compito comunque non si fermerà qui, anche perché l’obiettivo ora è concludere il campionato primi.
Oltre 60 punti conquistati, 63 gol realizzati, difesa quasi di ferro, seconda finora sola a quella del Palermo, il Brescia è volato in alto ed ora è tra le grandi del calcio. Tra i protagonisti in campo c’è Donnarumma, che molto probabilmente si aggiudicherà il titolo di capocannoniere del campionato, insieme all’altro idolo Torregrossa, attaccante siciliano di razza, e altruista nei momenti top delle gare, protagonista di una splendida stagione, coronata dallo stupendo gol realizzato lo scorso 22 aprile contro la Salernitana al Rigamonti a termine di un’azione personale, partita dalla meta campo e conclusasi con un sinistro a giro nell’angolo alla destra del portiere avversario. Da lodare anche i centrocampisti. Ad iniziare dal promettente Tonali, classe 2000, oggetto del desiderio di club blasonati come Inter, Juve e Roma e società straniere di rango, il sempre presente Bisoli, bravo anche negli inserimenti in zona gol, l’albanese Ndoj, i difensori Viviani, classe 2000 come Cistana, vere rivelazioni e cresciuti in casa Bravo Brescia!
di Luigi Rubino
Il Brescia ruggisce
Le rondinelle tornano in A, dopo 8 anni