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Ibrahimovic c’è

E il Milan lo segue

Che dire, tutti a parlare di un ritorno inutile o quasi quello Zlatan Ibrahimovic. E noi ribadiamo lo stesso concetto. Il calciatore ha 38 anni, è un dato di fatto, e il suo impiego in campo che, al di là che possa comunque scapparci la zampata vincente, in area difficilmente sbaglia, è un uomo che si porta dietro trequarti della formazione avversaria lasciando, così, campo l’ibero ai compagni impegnati ad insaccare la palla, anche questo è un assunto. A Cagliari è successo proprio questo. Ibrahimovic alza il baricentro del Milan, crea, segna e il Diavolo torna ai tre punti. Tutto bene in questo primo anticipo di campionato. Alla prima partita da titolare non ha disatteso le speranze rossonere impadronendosi a poco a poco della scena, ha dato un nuovo senso tattico al Milan riformato e soprattutto gli ha regalato il gol, dopo 360′ di astinenza. L’1-0 lo ha segnato Leao, fiondandosi nello spazio aperto dal trentottenne svedese, che ha poi firmato il 2-0. Ibra ha affondato il Cagliari, alla sua quarta sconfitta consecutiva, malinconico battesimo della maglia del centenario. Il centro di gravità del malandato Milan di questi tempi è invece il trentottenne campione svedese e il primo tempo lo ha confermato. La conversione tattica al 4-4-2 è fondata sulla sua presenza di equilibratore di un gioco più razionale e ragionato, anche se per ora abbastanza prevedibile. Le due linee a 4 permettono di limitare lo sbilanciamento, problema evidente nelle prime 18 giornate di campionato, ma non ancora di ribaltare l’azione con sufficiente velocità. Ibrahimovic sta piazzato in avanti, con mobilità al momento limitata, ma catalizza i palloni che i compagni, un po’ per adesione alla riforma tattica e un po’ per palese mancanza di personalità, gli affidano volentieri. Lui li smista con saggezza, ogni tanto si lascia anticipare dai marcatori per non disperdere troppe energie e in generale detta la triangolazione rasoterra in area, variante fin qui poco utilizzata da una squadra votata per lo più al solo sfondamento a sinistra con le incursioni di Hernandez, che su imbeccata di Çalhanoglu, con un diagonale respinto da Olsen, è stato l’unico a sfiorare il gol nei primi 20′. Cagliari-Milan 0-2, è già tanta roba in attesa di tempi migliori.
la Redazione