I Quattro Mori alla riscossa
Il Cagliari a Milano punta minimo al pareggio
di Giovanni Labanca
Mai pensare che l’avversario che arriva sia da considerarsi battuto anche se viene da sconfitte dolorose. Il Cagliari lo sa e cerca a San Siro, si proprio a San Siro, l’avvio di una nuova stagione che sembrerebbe inverosimile e che potrebbe accadere. Tutto questo in virtù dell’Inter stessa che si è fatta raggiungere dall’Atalanta e dal Lecce in due sciagurati pareggi che hanno allontanato la squadra del Biscione dalla capolista Juve.
“Perché non crederci, – dice il presidente Tommaso Giulini più che convinto -. Nessuno può impedircelo e noi stiamo ritrovando fiducia perché ho visto il gruppo lavorare bene in una rinnovata armonia. Non sarà una partita di quelle facili e una sconfitta peggiorerebbe ancora di più la nostra già precaria situazione. Il segreto della vita è la fiducia e noi ne abbiamo tanta, ma veramente tanta. Certamente passerò per visionario ma voglio tentare. In questo modo metto la mente dei miei uomini nelle condizioni ottimali. Mezzogiorno, poi è un il titolo anche di un famoso film e noi quello vogliamo rigirare, su un palcoscenico tutto particolare”.
Qualcuno gli darà del pazzo, tanto non ci sarà nulla da rimproverargli e noi non possiamo che fargli i complimenti per il coraggio.
Non gli è da meno il suo Mister che non si nasconde dietro il classico dito, ma viene allo scoperto tutto intero.
“E cosa verremmo a fare a San Siro, se non per portare via almeno un punto che sarebbe come tutto l’oro della bella Madonnina che domina la vostra bella città. Ci proveremo, visto che l’Inter, in questi ultimi tempi, tentenna e parecchio, in difesa. I bomber nerazzurri, magari, ci riempiranno di gol da subito, ma non avremo il rimorso di non averci provato, anche per rispetto dei nostri tifosi che ci hanno seguito anche a Milano. Abbiamo una buona mediana con un certo signore che cerca vendetta, con uno dei suoi tiri che, gli altri anni, sono serviti all’Inter per essere grande. Questa volta servirà a noi a fare da bomber nella porta dei suoi ex compagni che dovranno temerlo e parecchio. Gli altri non staranno a guardare e daranno il loro buon contributo per la causa comune. A parte queste considerazioni, saremo svegli e vigili e se poi dovessimo uscire sconfitti, avremmo aggiunto dramma a dramma. Vedremo. Abbiamo un girone di ritorno per rimediare e lo faremo. In serie A ci vogliamo restare, non fosse altro per l’onore dell’Isola”.
Detta così, i 70 mila di San Siro già si fregano le mani e pensano a ben altro risultato, anche ssi desiderosi di riscossa che, aggiunta a quella degli avversari, faranno di San Siro un altro San Paolo in festa. Viva il calcio e la voglia di giocarlo nella maniera descritta.