Shoah
La giornata della Memoria
di Luigi Sada
Domani, lunedì, si ricordano sei milioni di Ebrei morti nei campi di sterminio nazisti. Sono trascorsi 75 anni dalla liberazione dai lager istallati da Hitler per eliminare dalla faccia della terra un popolo, solo perché ebreo. Ma il tempo non cancellerà mai quanto è successo, anche se gente come gli iraniani continuano a sostenere che l’Olocausto non ci sia mai stato. Sono trascorsi 82 anni dalle famigerate leggi razziali volute da Mussolini, dopo la visita di Hitler a Roma. Per qualche imbecille, purtroppo, il popolo ebraico è sempre tenuto sotto tiro. Basti vedere quello che è accaduto la notte del 23 gennaio a Mondovì, Cuneo, dove una scritta antisemita è apparsa sulla porta di casa di Aldo Rolfi, figlio di Livia, partigiana deportata a Ravensbruck nel 1944. ” Juden Hier – qui ci sono ebrei- si legge sulla porta di casa dove la donna, testimone dell’orrore dei lager ha vissuto fino alla morte nel 1996. La stessa scritta compariva nelle città tedesche durante il nazismo. Staffetta partigiana, Lidia Beccaria Rolfi scrisse nel 1968 “Le donne di Ravensbruck”, prima opera in italiano, sulla deportazione femminile. A questo punto, è necessario che si muovano non solo le autorità italiane, ma quelle di tutto il mondo, in primis il Mossad, capace sicuramente di dare una lezione a questi ignoranti personaggi senza cuore che non si fermano mai, dal momento che la loro madre è sempre incinta.