Contro il Milan serve dinamismo ed estro per non far scappare la Juve
di Luigi Rubino
Alla scala del calcio va in scena il derby numero 172 in serie A tra Inter e Milan. Si annuncia una cornice di pubblico eccezionale, al limite della capienza per una sfida che vale molto soprattutto per i nerazzurri che, respinto momentaneamente l’assalto al secondo posto della Lazio, bloccata sul pari dal Verona nel recupero di mercoledì scorso, tenteranno di conservare in solitudine il secondo posto in classifica, sperando in un passo falso della Vecchia Signora sull’ostico campo di una squadra come il Verona che sta facendo una grande stagione. Nel derby di andata vinsero i nerazzurri per 2-0 con reti di Brozovic e Lukaku di testa. L’Inter arriva a questo derby, gasata dalla vittoria contro l’Udinese, grazie ad una doppietta di Lukaku. Il Milan dal pareggio casalingo contro il Verona. Non c’è dubbio che il piatto forte della sfida meneghina sarà il confronto tra i due giganti, Lukaku da una parte ed Ibrahimovic dall’altra, seguito da contorni prelibati come il debutto dal primo minuto di Eriksen contro i cugini rossoneri, dopo la prima apparizione, non molto positiva nel campionato italiano di domenica scorsa contro l’Udinese e la sfida tra i portieri Donnarumma e Handanovic, qualora si decida di far giocare il portiere con una protezione al dito mignolo fratturato più di una settimana fa in allenamento.
Probabile che il match possa decidersi a centrocampo. Più qualità, rispetto a quello del Milan, offrono gli uomini di Conte in questo settore nevralgico del campo. Il tecnico nerazzurro, questa volta oltre al dinamismo e alle puntate a rete di Barella, potrà contare sulla fantasia e l’estro di Ericksen, che certamente ha bisogno di mettere minuti nelle gambe, per rendere al meglio in una sfida che si annuncia combattuta fin dai primi minuti di gioco e che certamente vedrà i nerazzurri partire a razzo all’assalto della difesa rossonera. Tutto questo potrebbe mettere in difficoltà in difesa proprio il giocatore di maggior estro, cioè Hernandez, più abituato a correre come un treno sulla fascia sinistra che curare bene la fase difensiva e limitare i movimenti non solo degli esterni nerazzurri, ma anche quelli dell’imprevedibile Lukaku.