Inter-Sampdoria
Speranze poche per il povero Baciccia
di Giovanni Labanca
In una serata di festa che il Centro Coordinamento degli Inter Club ha preparato per i propri iscritti, a cui sono invitati grandi, piccini e anche tifosi blucerchiati, va di scena una partita che promette non proprio scintille, ma almeno lampi di suspense e di bel gioco.
I doriani, sconfitti i casa domenica scorsa, non ci stanno e vogliono subito recuperare qualcosa per smuovere la loro bassa classifica e tornare a respirare. E lo vogliono fare proprio contro l’Inter? E già, proprio contro l’Inter che, pur avendo vinto 2-0 agevolmente in Bulgaria, dimostra di non essere quella grande squadra che i tifosi vorrebbero.
Fuori dalla Coppa Italia e sconfitti pesantemente a Roma contro la Lazio, diretta concorrente per il posto d’onore se non addirittura per il titolo, la squadra nerazzurra tentenna, non dà segno forte della sua presenza, in questi ultimi tempi e potrebbe incappare in una serata storta, cosa che ardentemente spera il Baciccia del ponente, quel signorino marinaretto, con la classica pipetta sempre in bocca, ma spenta per ordini superiori dei tempi passati, seppure i tifosi blucerchiati vedono con tanta immaginazione uscire sempre un filo di fumo, simbolo di speranza. È proprio quella speranza che hanno nel cuore il presidente Massimo Ferrero e il mister Claudio Ranieri, che hanno dichiarato.
“Veniamo a Milano, comincia Ferrero, non per vedere la Madonnina ma per dare battaglia ad una squadra in difficoltà per cercare di strapparle almeno un punto, cosa che a noi farebbe un gran comodo, visto che siamo infischiati in un basso classifica che non ci piace ed in cui non eravamo abituati a stare. I ragazzi hanno recuperato psicologicamente ed assorbito totalmente la brutta delusione della sconfitta contro la Fiorentina a Marassi. Vedremo di fare il massimo”.
Il massimo è quello che bisogna dare, è certo, se no non esci da San Siro con qualcosa in mano. Sentite Claudio Ranieri che, vista la situazione, sembra sempre più traballante sulla panchina.
“Io non ho problemi di panchina. Il rapporto con la società è chiaro e il mio lavoro è protetto, almeno fino alla fine del campionato. Ci aspettavamo dei risultai migliori, ma qualcosa va sempre storto. Mai pensato che avessi dovuto perdere in casa con la Fiorentina e poi con un punteggio così umiliante. Ho lavorato sulla mente dei ragazzi per rimuovere il fattaccio e loro, da buoni professionisti, hanno risposto egregiamente alle mie indicazioni. A San Siro daranno tutto per non perdere, anche perché noi doriani abbiamo una bella tradizione qui a Milano, cosa che non vorremmo sfatare proprio adesso. Risaliremo la china, considerando che il cammino è ancora lungo e la salvezza può essere raggiunta con facilità. Non giochiamo, poi, tutte le domeniche con l’Inter ed allora sarà una battaglia tra squadre dello stesso rango”.
Collima tutto, solo che tra il dire ed il fare c’è di mezzo il mare. È proprio il caso di dirlo, magari quello azzurro della Liguria, seconda sede per tanti milanesi, sul quale naviga sempre più tranquillo, il signor Baciccia che, in caso di vittoria e contro ogni legge, darà fuoco al tabacco della sua pipetta, per troppo tempo spenta. Vedremo.