71 Anni fa la tragedia del “Grande Torino”
Dopo tanti anni, la squadra capitanata da Valentino Mazzola, rivive nel ricordo di tutti
Luigi Rubino
Bacicalupo, Aldo Ballarin, Maroso, Martelli, Rigamonti, Castigliano (Grezar), Menti, Loik, Gabetto, Mazzola, Ossola, l’allenatore Lievesley, il direttore tecnico Erbstein, insieme a Dino Ballarin, Bongiorni, Fadini, Grava, Martelli, Operto, Schubert. Questo è il gruppo leggendario del Grande Torino, la squadra che 71 anni fa (oggi ricorre il suo anniversario) perì nella tragedia di Superga, insieme a altri componenti della comitiva granata e i giornalisti Renato Casalbore, direttore della testata Tuttosport, Renato Tosatti, direttore della Gazzetta del Popolo e Luigi Cavallero della Stampa di Torino.
Erano le 17.03 quando l’aereo, un trimotore Fiat G.212 con a bordo i calciatori granata, eseguita la virata verso sinistra, e allineatosi per l’atterraggio, con la nebbia sempre più fitta, si schiantava sul muraglione della Basilica di Superga, a pochi chilometri dall’aeroporto di Torino. Trentuno furono le vittime.
Un team inarrestabile, che dal 1943 al 1949, anno della catastrofe, riuscì a far delirare non solo i suoi tifosi, ma l’Italia intera, conquistando 5 scudetti consecutivi. In campo, quando sembrava spacciata o avviata alla sconfitta, la squadra risorgeva d’incanto grazie ai suoi invincibili e formidabili ragazzi, ad iniziare da capitan Valentino Mazzola, giocatore di classe cristallina, centrocampista ed attaccante e papà di Sandro, ex giocatore dell’Inter, i bomber Ossola, Gabetto, Loik e il formidabile numero uno Bacicalupo.
Eccezionale la folla che partecipò a Torino ai funerali della squadra che si tennero nel Duomo cittadino. A piangere questi straordinari ragazzi di allora, non ci fu infatti solo il popolo granata, ma tanta altra gente; l’intero mondo di uno sport come il calcio, nel quale a primeggiare erano i veri valori della vita i sentimenti, quelli semplici e spontanei di un mondo completamente diverso rispetto a quello di oggi.
Il presidente del Torino non poteva non ricordare l’evento e nonostante il pericolo coronavirus ha avuto il permesso dal Prefetto di Torino, munito di mascherina, con alcuni parenti delle vittime ha voluto rendere omaggio alle vittime deponendo un mazzo di fiori sulla Lapide del Grande Torino. “Sono 15 anni che salgo a Superga, credo che sia ancora il tempo di onorarli al meglio, prendendo esempio da quello che loro sono stati capaci di fare, questo per me è un giorno speciale, simbolico – ha precisato Cairo.
Altre manifestazioni proseguiranno in giornata con una messa in streaming alle 16,30 dallo stadio Filadelfia di Torino celebrata da don Riccardo Robella e un flash mob dei tifosi sui balconi. Tutto potrà essere seguito in diretta sulla pagina facebook del Torino F.C. e sul sito www.torinofc.it a partire dalle ore 17.00, mentre la Mole Antonelliana si illuminerà con i colori granata della squadra.