La sfida antivirus
Giovanni Labanca
Poteva e doveva essere la partita più importante quella domenica, che potremmo definire a.v, cioè antivirus. La Sampdoria vedeva la possibilità di guadagnare qualcosa sulla malandata Inter che era in piena crisi, dopo la triste lezioncina patita contro la Juventus e, allo stesso tempo, i nerazzurri avrebbero maturato un bel riscatto proprio contro i blucerchiati. Sarebbe stata, insomma, una di quelle partite da ricordare.
“In effetti, – dice il presidente Ferrero – noi avevamo preparato a puntino ogni particolare, soprattutto sotto l’aspetto fisico, visto che i nerazzurri erano a corto di fiato. Oggi troveremo un’altra squadra e dovremo aumentare gli sforzi per tenere a bada una nuova realtà. Le due squadre scendono in campo in un clima surreale e con una forma fisica assai strana, visto il lungo periodo di isolamento e di incertezza che si è creato e che ancora non sembra del tutto tornato alla normalità. Ce ne vorrà del tempo. Noi siamo pazienti e abbiamo dato fondo alle nostre risorse mentali per riappropriarci di un nuovo modo di vivere. Vedremo, ma ho i miei dubbi che si possa vedere una partita serena”.
Come non essere d’accordo con il presidentissimo della Doria e condividere con lui tutte le preoccupazioni. Per saperne di più sulle condizioni della squadra, non ci resta che rivolgerci al mister, il pacifico Massimo Ranieri che ci accoglie con quel fare da galantuomo.
“Riprendere a giocare dopo tanto tempo è un rebus, è una incognita che ti può portare a qualsiasi soluzione della partita. La squadra sta recuperando lentamente la condizione e la sua partita credo la faccia. L’Inter soffre ancora di qualche isterismo societario tra arrivi e partenze, un tormentone che ha fatto girare la testa a tutti. Dobbiamo sempre pensare a far pressione sulla linea di attacco nerazzurra che ha dei cannonieri di prima qualità, Noi, di contro, non scherziamo e puntiamo decisamente anche sulle sbavature della difesa nerazzurra che, prima della sosta, sono apparse numerose e non da buona squadra. Ora naviga in terza posizione e deve avere anche i nervi a posto per non rischiare anche questa posizione, visto che tutto è possibile con l’Atalanta alle spalle. Noi abbiamo recuperato un bel po’, ma direi una grossa bugia se affermassi di essere al top, al meglio della forma, quando sappiamo bene che per arrivare a questo ci vogliono partite di rodaggio. Ci troveremo a disagio anche per la mancanza di pubblico e giocare nel vuoto di San Siro è surreale. Ci vorrebbe Fellini per dare un titolo a queste partite. Vedremo”.
Baciggia ha già pronta la sua pipa, come segno di riscossa e, in deroga alla legge, avrebbe già in tasca una bella scatola di fiammiferi e prenderne un paio per dar fuoco al tabacco che sarà diventato ormai secco, troppo secco per promettere un bel fumo che possa somigliare ad un segnale di attacco contro i “bianchi”, ma ci proverà ugualmente. Almeno questo, fatecelo vedere nell’oceano di san Siro.