La rivincita di Berlusconi contro i topi di fogna
Il Cavaliere rinasce
di Giovanni Labanca
I primi a nascondersi sono i comunisti del PD, quelle facce di bronzo che hanno scambiato il Paese, la Magistratura in modo particolare, in un affare tutto loro, ne hanno fatto una “cosa nostra”. Da usare a comando con la complicità di compari di merenda, come i famosi giornalisti di famosi giornali che ora dovrebbero solo fare un titolo a 9 colonne e inchinarsi davanti al Cavaliere, mettersi proni e chiedere scusa di quello che hanno combinato. Non vi facciamo i nomi, ma uno per tutti abbiamo il dovere di farlo: Marco Travaglio e, tanto per non farlo rimanere solo nella vergogna, uniremo volentieri Gad Lerner. E ce ne sono tanti che non basterebbe una intera tiratura di copie per cosparsi il capo di cenere. Dei giudici è meglio non parlarne, altrimenti la puzza ammazzerebbe persino il virus, ancora in circolazione. Ci vogliamo mettere anche qualche capo di governo, infilarci qualche Capo di Stato? E mettiamoci pure quella massa di belanti e gaudenti cittadini democratici per i quali Silvio Berlusconi era solo un ladro, un delinquente da infangare quanto più è possibile. L’intercettazione telefonica di un coraggioso giornalista, ha mandato a gambe elevate un intero sistema che ha paralizzato, ma non distrutto, un uomo che alla fine non si è lasciato tritare come volevano in alto loco, dove si può ciò che si vuole, basta farsi una strizzatina d’occhio. Il cavaliere ne ha subito di tutti i colori, nemmeno minimamente paragonabili alle più dure pene da 41 bis. Non ha temuto l’umiliazione, quando è stato estromesso dal Senato, nè quando ha svolto servizio civile nella Sacra Famiglia. Ha ubbidito alla legge, che poi vedremo quale legge, ha bevuto la cicuta fino in fondo, senza lasciarne un goccio solo.
Il sole è risorto per l’uomo di Arcore in un modo diverso, in questi giorni più limpido e splendente i cui raggi hanno messo in luce cose che sapevamo e che tacerle è stato meglio. Il grande nemico ha avuto quella giustizia che è arrivata in modo strano, da una semplice intercettazione, ma è arrivata. Alla fine si paga tutto, ma si paga. Il signor Berlusconi, senza remore, dovrà chiedere, ora, allo Stato, al Parlamento i danni subiti, morali, difficile averli, e materiali, questi tangibili, fino all’ultima lira, da far svuotare le casse della Banca d’Italia, il forziere dello Stato, senza misericordia. Pensiamo che la poltrona del Colle gli potrebbe rendere giustizia alle prossime elezioni, oltre a vedersi restituito il titolo di Senatore a vita, tanta onorabilità pestata dai piedi di uomini indegni di varcare la soglia del parlamento e a quei signori giudici che solo un lungo esilio all’Asinara può giovare come luogo di redenzione, oltre ad essere cancellati da un ordinamento che di vigliacchi ha poco bisogno, anzi non ne ha bisogno per niente.
Il Paese, quello onorabile, ha avuto la sua rivincita contro i troppi poteri occulti che, ancora oggi, manovrano e tramano contro la democrazia, quella vera, quella per la quale abbiamo sparso troppo sangue in giro per il mondo. La verità trionfa sempre, anche quei cretini che, ancora adesso, si arrampicano sugli specchi per minimizzare l’effetto di questo enorme boomerang che sta tagliando teste selvagge di ogni specie.
La Magistratura, lo diciamo da troppo tempo, va sicuramente ristrutturata e, cosa di non poco conto, dovrà essere chiamata a rispondere in solido degli errori che fa, fino a sottrarle il fegato.
Noi al Cavaliere non dobbiamo nulla, ma solo per averlo visto nascere e crescere, come imprenditore, facciamo solo i complimenti per come ha potuto sopportare tanto male, tanta cattiveria. La Festa della sua liberazione bisogna fissarla in modo ufficiale e con sfilate di ogni genere, con mille bandiere spiegate nel vento della rivincita e della Verità.
Attenti, adesso, ai soliti che cercheranno di salire sul carro dei vincitori, dopo aver miseramente perduta la faccia politica di cui si sono fatti scudo, in tutti questi anni, troppi anni.
Che Italia giuridica ne verrà fuori da tutta questa brutta, troppa brutta vicenda e, non di meno importanza, a livello mondiale con che faccia si presenterà il nostro Paese? Non certamente con quella migliore, non certamente quella pulita che era abituata a mostrare da sempre.
Si potrebbe dire che Berlusconi ha vinto, ma andiamoci piano con i trionfalismi, perchè i nemici, sempre quelli con l’aggiunta di altri piccoli seguaci, sono sempre in agguato e pronti a colpire con il massimo cinismo, targati, soprattutto, PD e 5 Stelle cadenti.