Giunto alla 54 edizione, Asiagofestival alza il proprio sipario dal 9 al 15 agosto, proponendo anche quest’anno un programma ricco di significato ed interesse, che nulla ha sacrificato alle molteplici difficoltà organizzative dovute al momento storico che stiamo vivendo.
L’originalità della proposta musicale è subito evidente dai primi due concerti, che vedono come protagonisti il vibrafono e la marimba, due straordinarie percussioni in grado di condurre l’ascoltatore in universi sonori di grande suggestione ritmica e timbrica. Al vibrafono si esibirà Andrei Pushkarev, alla marimba Pavel Beliaev: tra i percussionisti più stimati a livello mondiale nei rispettivi strumenti, sono accomunati da una lunghissima collaborazione con la leggendaria “Kremerata Baltica”, l’orchestra fondata nel 1997 dallo straordinario violinista Gidon Kremer, con il quale si sono entrambi esibiti in tutto il mondo.
Il festival si aprirà quindi domenica 9 agosto, che, per la prima volta nella storia del festival, si terrà nella cornice all’aperto della Piazza Duomo, antistante la suggestiva facciata del Duomo di Asiago. Il programma, incentrato sulle trascrizioni realizzate dagli stessi esecutori di musiche di Johann Sebastian Bach, Alessandro Marcello e Astor Piazzolla, prevede la presenza anche di Julius Berger, il quale suonerà il suo straordinario violoncello accordato secondo la specialissima accordatura barocca detta “violoncello piccolo”, nome che richiama l’accordatura utilizzata da un cugino ben più “piccolo” del violoncello, il violino. Cuore del programma sarà la prima esecuzione assoluta del brano commissionato ad Andrei Pushkarev da Asiagofestival e dedicato alla città di Asiago “The Cimbrian Fantasy”, una variopinta reinterpretazione per violoncello e vibrafono di alcuni tra i più bei canti dell’inestimabile patrimonio delle melodie cimbre, tramandatesi inalterate da secoli sull’Altopiano asiaghese (il concerto inizierà alle ore 21 e in caso di maltempo si terrà, alla stessa ora, presso il Teatro Millepini di Asiago).
Si prosegue martedì 11 agosto tra le mura del Forte Interrotto a Camporovere con un programma estremamente variegato, che intende sondare ed esplorare ogni anfratto timbrico ed espressivo della marimba e del vibrafono, passando in rassegna composizioni che partono da Prokoviev e si snodano attraverso i tanghi di Piazzolla, la musica di Philip Glass e Steve Reich e alcune suggestioni jazz e swing. (il concerto inizierà alle ore 17 e in caso di maltempo si terrà presso il teatro Millepini alle ore 21).
Il festival prosegue il 13 agosto mettendo in scena un altro strumento che, tecnicamente, può definirsi a percussione: il pianoforte che, assente nell’edizione 2019, torna sul palco del Teatro Millepini per tributare un omaggio ad uno degli imprescindibili caposaldi di tutta la storia della musica, Ludwig Van Beethoven. Quest’anno, infatti, ricorre il duecentocinquantesimo anniversario dalla nascita dell’insuperato compositore di Bonn, al quale Asiagofestival dedica un intero concerto. Grazie al pianoforte del mirabolante pianista argentino Josè Gallardo, amico di lunghissima data di Asiagofestival e nuovamente sull’Altopiano dopo alcuni anni, e al violoncello di Julius Berger saremo accompagnati attraverso alcune delle più straordinarie pagine del repertorio beethoveniano per questi due strumenti, pietre miliari nello sviluppo del violoncello quale strumento solista e “protagonista alla pari” nel dialogo cameristico col pianoforte (il concerto si terrà alle ore 21 presso il Teatro Millepini).
A concludere l’edizione 2020 di Asiagofestival sarà il tradizionale concerto dell’Assunta, che si terrà pertanto il 15 agosto nel Duomo di San Matteo (inizio alle ore 21) e che vedrà alla consolle del re degli strumenti il giovanissimo e valentissimo organista abruzzese Antonio Pantalone, vincitore del primo premio della prima edizione del Concorso Organistico Internazionale “Fiorella Benetti Brazzale – Città di Vicenza”, svoltosi in ottobre 2019 nella Città del Palladio e dedicato alla memoria dell’organista fondatrice di Asiagofestival Fiorella Benetti Brazzale, i cui figli e nipoti continuano ancora oggi ad organizzare la rassegna musicale asiaghese. Il programma è incentrato su alcuni giganti della composizione organistica (Bach, Widor, Reger) ai quali è affiancata l’esecuzione del Postludio sul “Salve Regina” del Maestro vicentino Pierangelo Valtinoni, già compositore ospite di Asiagofestival, il quale ha realizzato il brano proprio per una delle prove del Concorso Organistico Internazionale “Fiorella Benetti Brazzale – Città di Vicenza”, che, pertanto, funge da collegamento ideale tra la serata asiaghese e il concorso vicentino.
Ogni concerto è ad ingresso gratuito – grazie al sostegno del Comune di Asiago, della Parrocchia di San Matteo e di Gran Moravia, Burro delle Alpi, Burro Superiore Fratelli Brazzale e Alpilatte – e verrà introdotto da una breve presentazione per accompagnare il pubblico in ognuno di questi brevi ma intensi viaggi musicali.
L’ingresso, la disposizione dei posti a sedere e la sanificazione dei locali saranno regolamentati secondo le normative vigenti Covid-19.
Asiagofestival nasce negli anni sessanta grazie alla volontà e al lavoro di Fiorella Benetti Brazzale – organista, concertista, compositrice e didatta nativa di Asiago, già docente al Conservatorio B.Marcello di Venezia, fondatrice dell’Istituto Musicale Città di Thiene, Direttore del Conservatorio A.Pedrollo di Vicenza e organista titolare della Cattedrale di Padova – che, con l’appoggio della Parrocchia di S.Matteo di Don Antonio Bortoli, si propone di contribuire alla difesa e alla diffusione della cultura musicale invitando sull’Altopiano alcuni tra i migliori interpreti e gruppi italiani e stranieri. Nascono così i primi cicli concertistici che vedono crescere, anno dopo anno, un pubblico formato da villeggianti e da locali, che dimostrano sempre più di apprezzare le proposte musicali, affluendo stagione dopo stagione sempre più numerosi. La Benetti e gli altri appassionati dell’Altopiano continuano con tenacia e dedizione nel loro proposito, tanto che i cicli concertistici di Asiago, sempre ad ingresso libero, diventano negli anni settanta uno dei punti di riferimento nazionali della musica sacra organistica e corale, grazie anche alle caratteristiche dell’organo Ruffatti e dello stesso Duomo di S. Matteo.
Saranno ospiti di Asiago centinaia di interpreti, tra cui solisti del calibro di Luigi Sessa, Fernando Germani, Wolfango Dalla Vecchia, Luigi Ferdinando Tagliavini, Peter Planjavski, Alessandro Esposito, Lukas, Gaston Litaize, Stefan Klinda, Julius Berger, Wolfgang von Karajan, o gruppi quali i Solisti Veneti o l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, per citarne solo alcuni.
In virtù della sua particolare sensibilità, Fiorella Benetti Brazzale dedica molta attenzione alla composizione e all’improvvisazione, nonché alla difesa del patrimonio della musica tradizionale locale di origine “cimbra”, realizzando altresì vari corsi di composizione, improvvisazione e perfezionamento interpretativo.
A partire dai primi anni ottanta don Fernando Pilli, direttore del Coro della Cattedrale di Padova, affianca la Benetti nell’ organizzazione del Festival; in quegli anni vengono allestite ed eseguite varie opere musicali, specialmente oratori, che incontrano un grande favore di pubblico.
Asiagofestival si estende ormai su tutti i Comuni dell’Altopiano arrivando ad offrire quasi cinquanta concerti nell’arco dei mesi estivi, riuscendo in tale contesto a dare spazio anche a giovani interpreti e a formazioni locali, che si alternano ai nomi già affermati in campo internazionale.
Questo grande patrimonio culturale rischia di andare perduto quando Fiorella Benetti Brazzale muore prematuramente nel 1992 a causa di un arresto cardiaco che la colpisce nel Duomo di Asiago proprio al termine di un concerto.
Consapevoli dell’enorme lavoro e della passione impiegati da Fiorella Benetti Brazzale nel proprio progetto, dopo la sua scomparsa gli amici del Festival sentono di non poter lasciar disperdere una simile ricchezza e di non poter ignorare le insistenti richieste dell’affezionato pubblico.
Viene così fondata nel 1993 la “Associazione Culturale – Amici della Musica di Asiago” , intitolata alla fondatrice.
Julius Berger, violoncellista di fama mondiale e personaggio di particolare levatura culturale, offre entusiasta la propria disponibilità alla direzione artistica di un Festival che continui la tradizione e lo spirito della sua fondatrice: in tal modo Asiagofestival riesce a continuare senza interruzioni.
L’attività di Berger consente di intensificare i rapporti con la Sommerakademie del Mozarteum di Salisburgo e con molti artisti di valore internazionale, sia italiani che stranieri; inoltre, grazie alla ristrutturazione della sala dell’ex Cinema Grillo Parlante, è possibile sviluppare il filone cameristico, molto apprezzato dal pubblico.
Negli ultimi anni si sono così avvicendati sull’Altopiano artisti del calibro di Sofia Gubaidulina, Fabio Vacchi, Franco Mezzena, Mario Brunello, Roberto Fabbriciani, Janez Bole con i Madrigalisti Sloveni, Patrick Demenga, Stefan Hussong, Massimo Scattolin, Josè Gallardo, Hyun-jung Sung, Odile Pierre, Denes Zgysmondy, il Trio Italiano, il Trio di Parma, il Quartetto Martinu, il Trio Tchaikovskij, il Quartetto Prometeo, il Quartetto Terpsycordes, l’Orchestra d’archi Italiana, l’Orchestra da Camera di Padova e del Veneto, Gomalan Brass Quintet, Giselle Herbert, Fabrizio Meloni, Marcello Defant, il Coro Athestis Consort e Chorus diretto da Filippo Maria Bressan, l’Ensemble Oktoechos diretto da Lanfranco Menga, Chen Zimbalista, Marcin Dylla, Stefan Hussong, Melinda Paulsen, Julia Bauer, Domenico Nordio, Ye-Eun Choi, Oliver Kern, Diego Dini Ciacci, Andrea Bacchetti, Sonig Tchakerian, il duo Groethysen-Tal, Gian Battista Rigon, Linus Roth, Umberto Clerici, oltre allo stesso Julius Berger e molti altri. Asiagofestival può così continuare nel segno della tradizione, proponendo al suo pubblico una serie di avvenimenti nei quali è particolare l’attenzione ai temi cari alla sua fondatrice: la musica sacra, la musica contemporanea, l’improvvisazione, la proposta di giovani talenti, la ricerca di una programmazione in grado di suscitare nel contempo l’interesse del pubblico più vasto e del pubblico più esperto.
A tutt’oggi la direzione organizzativa del Festival è svolta dai figli e dai nipoti di Fiorella Benetti Brazzale.
Brazzale Spa – www.brazzale.com
Attiva nel mondo del latte già almeno dal 1784, Brazzale Spa è la più antica azienda familiare italiana del settore lattiero caseario, originaria dell’Altopiano di Asiago, in attività da ben otto generazioni. Oggi il Gruppo vanta sei stabilimenti produttivi sparsi in tutto il mondo, in Italia, Repubblica Ceca, Brasile e Cina e impiega complessivamente oltre 700 dipendenti, per un fatturato complessivo, nel 2019, pari a oltre 200 milioni di euro, di cui oltre un terzo esportato dall’Italia nel mondo. Opera sul mercato con i marchi: Burro delle Alpi, Burro SuperioreFratelli Brazzale, Zogi, Verena, Alpilatte, Brazzale, Silvipastoril e Gran Moravia. Dal 2003, a Litovel, in Moravia (Repubblica Ceca), produce il formaggio Gran Moravia, stagionato in Italia. A Zanè (Vi), dal 1898, il Gruppo ha la sede principale ed il burrificio Burro delle Alpi. A seguito della fusione con la famiglia Zaupa, a Monte di Malo (Vi) realizza provoloni, Provolone Valpadana DOP, paste filate e pressate, Asiago DOP. Il gruppo Brazzale, di fronte alle straordinarie opportunità offerte dalla apertura dei mercati, ha deciso oltre 15 anni fa di orientare tutto il suo sviluppo verso la creazione di sistemi agro industriali fondati su una base agricola e zootecniche “sostenibile”, cioè in grado di operare senza modificare l’equilibrio ecologico ed in grado di migliorare l’impatto ambientale provocato dai sistemi tradizionali e la salubrità dei prodotti.Tutti i prodotti del caseificio di Litovel vengono prodotti con il latte della Filiera Ecosostenibile Brazzale, che nel 2011 ha ottenuto la certificazione di tracciabilità secondo le norme UNI EN ISO 22005:2008. Sempre in Repubblica Ceca, Brazzale ha realizzato la catena di negozi propri con insegna La Formaggeria Gran Moravia, che oggi conta 21 punti vendita, più di 150 commessi, per oltre 1.500.000 clienti all’anno, con il 70% del venduto importato dall’Italia. Nel 2012 ha creato a Shanghai una propria unità commerciale e, nel novembre dell’anno successivo, ha aperto un punto vendita sempre a marchio La Formaggeria Gran Moravia. Brazzale ha sviluppato in Cina, nello Shandong, un caseificio di formaggi freschi per il mercato locale. Nel 2019 ha raggiunto lo straordinario risultato della Neutralità del Carbonio per il Gruppo caseario più antico d’Italia, che compensa le emissioni di tutti i suoi stabilimenti nel mondo. Un risultato frutto di un innovativo modello agricolo e zootecnico, comunicato con un logo ad hoc, sul pack di tutti i prodotti dell’azienda.