CICLISMO: 17° Tappa, Bassano del Grappa-Madonna di Campiglio
di Giovanni Labanca
Fuochi di artificio tra le montagne di Sissi. A questo assisteremo tra le montagne più belle e caratteristiche del Brenta. Sono le Dolomiti, figlie di scombussolamenti tellurici, che non hanno dato mai tregua ad una zona che poi, dopo tanto sconquasso terrestre, sono diventate un tesoro di grandi spilloni che sembrano calamite per quanta gente attirano tutto l’anno. Diciamolo subito, così ci togliamo il pensiero, che fu un certo Raimondo, nel 1190 a costruire un monastero per le tante colpe che doveva espiare, essendo un uomo ribelle e poco affidabile. Il castello fu richiamo di religiosi, che anche loro spesero una vita per renderlo una vera fortezza. Oggi, all’anagrafe, Madonna di Campiglio conta 822 abitanti che diventano una marea quando la neve imbianca le vette e riempie le piste da sci, che sono tra le migliori del mondo, oltre che le più affollate, per la gioia dei grandi alberghi, che videro passare le più nobili signore del tempo andato e finanche l’imperatore Francesco Giuseppe, con la sua adorabile principessa, uscita da una favola. Nel Salone Hofer risuonano ancora i valzer di Straus, padre e figlio. Quanta nostalgia.
La partenza della 17 tappa è Bassano del Grappa. Anche qui tanta storia, essendo un luogo di passaggio e memoria storica,oltre che di simboli che ci portano dritti dritti alle maledette guerre. Il Ponte di Bassano è il testimone di tragedie belliche che portarono solo distruzioni e richiamano alla memoria la famosa “Disfatta di Caporetto”, quando l’esercito austriaco stava per sopraffarci del tutto. Ha ispirato canti alpini indimenticabili, musiche di ogni genere. Con la torre di 40 metri sono i simboli di una città che vuol dire “Pulizia, Eleganza,Ordine”. Tutto in tre parole per indicare il modo di vivere di gente pacifica che ha assistito ,nonostante tutto, pure ad una aspra battaglia tra Napoleone, quell’impiccione che non si faceva mai i fatti suoi. Bassano, solo nel 1920, prese definitivamente il nome attuale, scambiandolo con quello di Bassano Veneto. Ho messo per ultimo la notizia più importante: fu la prima città ad avere una distilleria, dalla quale fiumi di grappa hanno scaldato gole e corpi infreddoliti.
Andiamo a noi, cari tifosi ciclisti. Questa sarà una delle tappe decisive che segnerà la storia di questo Giro, con quattro terribili GPM da scalare, per arrivare a quello di Madonna di Campiglio a 1594 metri. Gli altri tre sono Forcella Valbona, a metri 1782 di 61 chilometri; Monte Bondone, a1572; Passo Durone a 1020. Fatevi due conti e mettetevi nei panni di Nibali, Pozzovivo, Sagan, Almeida, Démare e altri compagni di ventura che avranno da sudare mille magliette, prima di mettere piede per terra a Madonna di Campiglio, Santa alla quale tutti, prima di dormire, avranno rivolto tante preghiere, anche se, in questo caso, sarà questione di testa limpida e gambe possenti.
La televisione, con Fabio Genovesi, renderà la tappa ancora più bella perché ci vorrà uno come il professore che sappia raccontarci le meraviglie di un paesaggio unico al mondo.