All’Allianz Stadium ostacolo Hellas Verona
Juventus alla ricerca di punti per tornare prima
di Pier Carlo Fantini Forneris
Pirlo e la Juventus, un’amore a prima vista sia da giocatore che da Mister. La squadra segue con i dovuti tempi l’insegnamento impartito dal nuovo allenatore bresciano, un fuoriclasse nel gioco ma anche un uomo di classe nella vita, di poche parole ma con idee molto chiare e semplici. Sul campo di gioco e anche in allenamento la teoria diventa subito pratica e i risultati cominciano a vedersi, e in Ucraina la vittoria portata a casa ha stimolato non solo i “vecchi” ma carismatici difensori come Chiellini e Bonucci ma ha spronato e fatto sbocciare in giocate deliziose anche giovani ma esperte promesse del nostro campionato come il turco Demiral e le giovani promesse di un calcio privo di fronzoli come Federico Chiesa e kulusesvski.
Il Verona di Ivan Juric non vuole a Torino fare la parte del pugile suonato ed ha in mente una formazione la più competitiva possibile per non sfigurare, anzi ha suonato la carica ai suoi ragazzi e davanti Kalinic e Di Carmine sono gli uomini più affidabili per leggere e tradurre con i fatti il gioco che ha in mente il navigato Mister croato che si ritrova in queste ultime ore di vigilia a lottare contro il tempo per sostituire gli assenti Veloso, Benassi, Cetin e Danzi. In porta Silvestri e a centrocampo Faraoni e Lazovic per dare più sapore a una squadra che ha iniziato con tanta voglia di ben figurare e di fare punti utili a lasciare prima possibile le zone calde della classifica. La Juventus dopo l’exploit di quel Morata che tante cose belle ha fatto vedere ad Andrea Agnelli in Champions League con lo stesso Pirlo in campo anni orsono in quella finale persa ma con onore con un Barcellona stratosferico, e adesso il numero uno in attacco in attesa del rientro di un certo Cristiano Ronaldo che prosegue gli allenamenti da casa in attesa di quel tampone che lo sdoganerebbe e lo porterebbe in campo per il match clou proprio con i catalani. Il discorso su Paulo Dybala è un po’ diverso perché il giovane argentino non è ritenuto da Pirlo ancora in grado di potere esprimere il suo migliore repertorio che tutti noi conosciamo dopo il ritorno dal match con la nazionale argentina. Insomma questa Juve è ancora un cantiere in corso d’opera ma la storia ci dice che i bianconeri non lasciano nulla di intentato per continuare a vincere e sorprendere.