CICLISMO: Cernusco sul Naviglio-Milano
Ultime pedalate di sofferenza
di Giovanni Labanca
Ultima tappa, di 15,7 chilometri, per decidere il vincitore di questo bellissimo Giro d’Italia. Non sarà la solita sfilata con sprint senza valore sotto la Madonnina, ma una cronometro che decreterà una vittoria sicuramente sofferta. Ci sarà da aspettare fino alla fine per vedere il vincitore alzare le braccia al cielo e ringraziare la Madonnina per aver dato ancora la forza di pedalare con lena lungo il tracciato corto e pianeggiante.
Sarà l’apoteosi per il vincitore perché ha battuto agguerriti avversari che si sono giocati la vittoria sul Sestriere. Con affetto, dobbiamo segnalare, ancora una volta, la sfortuna che ha preso di mira Domenico Pozzovivo che, nel bel mezzo della rincorsa alla Maglia Rosa, si è visto saltare la catena. Ha dovuto staccarsi dal gruppo ed attendere a lungo l’arrivo dell’ammiraglia, giunta con molto ritardo, costringendolo ad una rincorsa affannosa, per riguadagnare le sua posizione, arrivando 12° alle spalle di Nibali. Giacché si arriva sotto la Madonnina, gli consigliamo di farsi benedire, una volta per tutte.
Al suo ritorno alla casa madre di Milano, il Giro riserverà emozioni adrenaliniche per tutti gli appassionati di questo sport meraviglioso, che non ci stancheremo mai di elogiare.
Al sottoscritto, che vi ringrazia per come lo avete seguito, corre l’obbligo di elogiare il magnifico servizio svolto dalla RAI, per come ci ha portato il Giro in casa, con la competenza dei suoi cronisti e collaboratori, Andrea De Luca, Gianni Bugno e Fabio Genovesi per come hanno saputo raccontare le tante meraviglie italiane incontrate durante i tremila e passa chilometri della corsa. Questo giro, in un momento particolare come questo, ha avuto il merito di allentare anche la tensione che circola nel nostro Paese, per colpa del corona virus, che, per fortuna, ha risparmiato quasi tutti i corridori. Un elogio va anche alla RCS e la sua organizzazione per il gran lavoro fatto, con estrema professionalità. Unico momento inatteso e spiacevole si è verificato alla partenza della tappa da Morbegno, con lo sciopero dei corridori che hanno fatto spostare l’avvio di cento chilometri, ritenendo la tappa di 253 chilometri, troppo gravosa, dopo le fatiche dello Stelvio. Succede anche questo, ma tutto è stato risolto nella maniera migliore, anche se i conti si faranno dopo l’arrivo a Piazza Duomo. Un plauso va a tutti i corridori che hanno dimostrato grande professionalità e rispetto del pubblico che, come sempre, li segue e li incita.
Sono dovute due parole alla bella cittadina di Cernusco sul Naviglio di 35 mila abitanti, città giardino con 2200 aziende e 320 centri commerciali, che nel 2019 e’ stata insignita del titolo di Città europea dello Sport, per i numerosi ed attivi impianti sportivi che favoriscono lo svolgersi si svariati avvenimenti. La città è in fermento, anche se si raccomanda massima prudenza a chi avrà la fortuna di essere presente dalle parti della rampa di partenza.
Per Milano, due righe non bastano e nemmeno una enciclopedia, perché è ben conosciuta. Mediolanum, piuttosto, ha bisogno di tanti incitamenti per quello che sta soffrendo in questi giorni, con la speranza che tutto vada per il meglio. Auguri Milano, città “col coeur in man”.
Arrivederci al prossimo anno, sperando di trovare un ambiente risanato, perché il Giro, signori della RCS, DEVE terminare sempre dove è nato e partito per il mondo.