A VOLTE TORNANO…
Prandelli può cantare: “La porti un bacione a Firenze, che l’è la mia città…” Dopo dieci anni, il tecnico lombardo torna ad allenare la Fiorentina. Esonerato Iachini.
di Luigi Rubino
Nel calcio mai dire mai. Dieci anni fa, Cesare Prandelli, lasciò un bel ricordo a Firenze. Oggi l’allenatore gentile, torna sulla panchina viola. Sostituirà Beppe Iachini, esonerato dal Fiorentina, in seguito ai risultati mediocri ottenuti dalla squadra in questo primo scorcio di campionato. Il buon Cesare torna così a ricalcare le sue orme; quelle di un passato che ha segnato una storia indelebile tra l’allenatore bresciano, il club viola e il pubblico fiorentino, soprattutto se si pensa che oggi nel calcio non esistono più bandiere e gratitudini come invece avveniva in passato, ai tempi dei nostri nonni, con Rivera, Mazzola, Facchetti o Riva, i veri protagonisti del campo, e allenatori veramente con la A maiuscola. Prandelli torna in riva all’Arno, dopo aver girovagato per la Penisola, non prima di aver indossato come giocatore le maglie di Cremonese, Atalanta e Juventus per proseguire con le sei stagioni disputate complessivamente sulla panchina del settore giovanile dell’Atalanta, con esperienza anche nella prima squadra per iniziare in seguito il lungo iter con Lecce in A, Verona e Venezia in B, Parma e Roma fino ad arrivare all’indimenticabile rapporto d’amore con Firenze e la squadra viola nel 2005, guidata dal patron Diego Della Valle. Una cavalcata che il tecnico di Orzinuovi porterà avanti fino al 2010 con buoni risultati, facendo assaporare ai fiorentini l’atmosfera da Champions League in due occasioni, raggiungendo poi una semifinale di Coppa Uefa. Forse non tutti sanno che Cesare Prandelli risulta ancora l’allenatore più vincente nella storia del club gigliato; un record di 96 vittorie ben superiore di quello di Fulvio Bernardini che nell’anno del primo scudetto centrò 89 successi.
“Il cuore e l’istinto mi hanno spinto ad accettare la proposta. Firenze la sento come mia città, non me ne sarei mai andato. E’stata una scelta di cuore. Sono un tifoso della Fiorentina. Mi sono pagato gli abbonamenti per vederla. Vivo qui a Firenze. Il mio compito sarà quello di far risultati, lavorando sulla mentalità in una squadra già forte” – ha dichiarato il neo allenatore, felice, all’indomani della chiamata di Pradè.