Lukaku-Belotti, una sfida da 10 e lode
La sfida tra Inter e Torino, dopo i gol dei due bomber nelle rispettive Nazionali, promette spettacolo
di Luigi Rubino
Molto atteso, questo pomeriggio nel match di S. Siro tra Inter e Torino, sarà il confronto a distanza tra Romelu Lukaku ed Andrea Belotti; due attaccanti con una media gol con i fiocchi. Entrambi classe ’93, più piccolo di sette mesi il torinista, in certi frangenti, si può dire, che i due bomber, reduci dalle ultime buone prestazioni con le rispettive nazionali, si assomigliano molto per carattere, struttura fisica e potenza, tanto da essere i veri catalizzatori del gioco, così diverso tra le due squadre, che non possono fare a meno delle prestazioni dei due attaccanti con obiettivi diversi, lo scudetto per i nerazzurri e la salvezza per i granata Lo sanno benissimo i due allenatori, Conte da una parte e Giampaolo dall’altra.
Più facile dovrebbe essere il compito di Lukaku che in attacco potrà avvalersi dell’apporto dell’altro grande bomber nerazzurro; quel Lautaro Martinez che, grazie ad un’intesa perfetta con il belga e il fiuto innato del gol, riesce spesso a superare le difese avversarie. Non è un caso che quando in campo mister Conte ha schierato i due frombolieri nerazzurri, Romelu e Lautaro non hanno tradito le aspettative, facendo felici con i loro gol il popolo della “Beneamata.”
Quindi, se i granata vorranno uscire imbattuti dal Meazza dovranno soprattutto contenere la furia e le giocate della “Lula” nerazzurra. Belotti però è abituato alle grandi sfide. Il gallo, che taglierà contro l’Inter il traguardo delle 200 partite in granata e al quale mancano soltanto 2 gol per raggiungere quota 100, ha dimostrato ultimamente di essere in gran forma in Nazionale. Generoso, muscoloso, potente, tecnicamente dotato come Lukaku, Belotti in campo è però capace di sollevare tutti; dai compagni, al tecnico granata Giampaolo, che aspetta con fiducia le cantate del Gallo di Calcinate per uscire dalla crisi e allontanarsi da quel terz’ultimo posto che fa paura. Cinque solo punti finora incamerati da una squadra di grandi tradizioni come il Torino, dopo sette giornate di campionato, sono veramente pochi. Occorre darsi una mossa, prima che sia troppo tardi.