Il Derby d’Italia è della Beneamata
La Vecchia Signora soffre
di Giovanni Labanca
La bella vittoria, i nerazzurri la dedicano, unitamente a tutti i loro tifosi, al grande e caro, oltre che sfortunato, Mauro Bellugi. È dispiaciuto a tutti per la grave sciagura che lo ha colpito, come, al tempo stesso, ha brillato la grande dimostrazione di affetto unanime che ha circondato l’ex difensore dell’Inter e della Nazionale. Non ci voleva, ma nella vita non puoi escludere niente che possa toccare solo agli “altri” e mai a te. Dal letto dell’ospedale Niguarda, abbiamo visto un uomo duro e, al tempo stesso, sorridente e ben conscio della sua situazione. Siamo sicuri, e ce lo auguriamo di vero cuore, essendogli anche vecchio amico, per quante volte da giocatore si andava, con il presidente del Centro Coordinamento Inter Club, Benito Lorenzi, “Veleno”, a fare visita agli Inter Club della Lombardia. Serate memorabili, ormai lontane. Forza Mauro, ce la farai.
Non c’è stata partita tra le vecchie blasonate di sempre. L’Inter, ci viene da chiedere, questa Inter, dove era nascosta? Una squadra quasi perfetta, come sempre sognata da tempo, ha trovato, dopo due terribili settimane, una forma studiata da qualche mago e fatta uscire dal cilindro, proprio contro la rivale più temuta. Ogni uomo al posto giusto, con la testa ben calibrata e attenta a svolgere il non facile compito contro Pirlo e il suo CR7. La Juve è apparsa svogliata, senza forza e con poco volontà,
quasi recitasse un copione sbagliato, in un punto sbagliato. Fatti loro, non dei nerazzurri, che hanno impiegato poco ad “incornarla” con Vidal, il più discusso indiano in questi ultimi tempi, in buona compagnia di Conte, dei cui errori, oggi, pochi si ricorderanno, visto come sono fatti i tifosi del Biscione. Gli undici hanno giocato bene, un plauso particolare a Barella per il 2-0 del KO e finanche Handanovic è stato lasciato in santa pace, anche perché ha sfoderato due interventi salva guai, a differenza delle occasioni sprecate da Lautaro Martinez, comunque sempre pronto a pungere. Lukaku, tante volte “azzannato” amorevolmente da Chiellini, è stato il solito condottiero, sacrificandosi anche in tanti decisivi recuperi. Una bella Inter, che l’ottimo Conte, stavolta se lo merita e gliene diamo conto, ha messo in campo una formazione piena di energia, capace di non regalare nessun pallone agli avversari e il solito primo tempo.
Questa vittoria, ammettiamolo, rasserena anche il clima in viale della Liberazione, dove nel bel palazzone nerazzurro si parla di grande finanza, di rimpasti con nuovi soci, dopo che i soliti gazzettisti e corrieristi davano l’Inter per venduta, un giorno si e uno no. Torna la calma, quella che ci vuole per preparare al meglio il futuro e chiudere bene questo campionato.