Voglia di vincere…
La Juve si riscatta e vince la Supercoppa contro il Napoli. Ronaldo “apripista” del successo juventino
di Luigi Rubino
L’ha voluta, cercata e alla fine ottenuta. Dopo la recente batosta di campionato contro l’Inter, la Juve si riscatta prontamente, aggiudicandosi la 33esima edizione della Supercoppa Italiana, la nona della propria storia, al “Mapei” di Reggio Emilia.
A farne le spese, il Napoli di Gattuso, che mai, forse questa volta nel pronostico, alla luce dei tanti gol realizzati contro la Fiorentina nel massimo torneo di A, partiva con un leggero margine di vantaggio, soprattutto psicologico, sugli acerrimi rivali bianconeri. Ma la Juve, si sa, difficilmente perde colpi a ripetizione, anche quando la posta in palio è un trofeo poco considerato per alcuni addetti ai lavori o per chi ha sempre qualcosa da dire al termine di una finale che ormai da tempo rientra nella tradizione e nei lunghi anni del calcio professionistico.
Contro il Napoli, è vero non si è vista una grandissima Juve. Certamente non è una novità. La conferma ce la dà finora il campionato, dove la squadra bianconera non solo sta deludendo le aspettative, dal punto di vista dei risultati, ma anche da un gioco e prestazioni che, al di là dell’incidenza pandemia sull’organico, che come si voglia, possa essere considerato rilevante o non, hanno fatto storcere il naso ai suoi tifosi, i quali finora hanno potuto gioire soprattutto grazie al capocannoniere Ronaldo, più volte risolutore e quindi salvatore della patria juventina.
Ed è stato proprio CR7 a fungere da apripista, spianando la strada al successo juventino contro il Napoli al 19’’ della ripresa quando il fuoriclasse portoghese, avventatosi come un rapace su palla proveniente da calcio d’angolo, ha insaccato il gol del vantaggio bianconero, smuovendo il tatticismo esasperato del primo tempo, dove il Napoli, poco ha fatto in attacco, se non una clamorosa occasione di testa di Lozano che, a pochissimi passi dalla porta, si è visto negare la gioia del gol da un balzo felino di Sczesny,
Migliore è stato l’andamento del secondo tempo, nella quale la Juve, oltre a portarsi in vantaggio con Ronaldo, ha sempre pressato alto, sfruttando le vie laterali con un incontenibile Cuadrado, al suo rientro lampo dopo il Covid e soprattutto dopo l’entrata in campo di Bernardeschi che, entrato ad inizio ripresa, al posto di Chiesa non in perfette condizioni, è andato molto vicino al gol, con Ospina salvatore sulla linea. Prezioso l’apporto del recuperato Arthur, che ha dato equilibrio a tutta la manovra bianconera. In giornata di grazie Szczesny che ha detto no alle poche, limpide e quasi vincenti conclusioni degli azzurri.
Il Napoli invece è apparso timido per buona parte del match e, al di là dell’orgoglio e carica furiosa dimostrata dopo il rigore fallito da Insigne, ha nettamente perso i confronti a centrocampo. Zielinski? Un fantasma. Il calciatore, che nelle ultime giornate è stato determinante per le sorti della squadra, non si è mai fatto trovare tra le linee. Stessa giudizio per Bakayoko, che ha dimostrato poco temperamento. Un giudizio a parte merita Insigne. Lorenzo oltre a sbagliare un rigore che pesa, poco ha fatto sul suo settore di sinistra, come lo stesso dicasi di Mario Rui, che ha ballato di fronte alle discese di Cuadrado.