Intervista a Mu’ammar Gheddafi
di Luigi Sada
Colonnello Gheddafi, che fine ha fatto?
“Purtroppo una brutta fine. Ho ricevuto almeno duecento pugnalate. Mi hanno massacrato”.
Però se l’è cercata lei!
“Non è vero, ho sempre voluto bene al mio popolo e il popolo voleva bene a me“
Allora perché l’hanno uccisa?
“C’è stato un complotto contro il sottoscritto, prendendo come scusa le cosiddette Primavere arabe. Noi grandi personaggi dell’Africa siamo stati presi di mira perché davamo fastidio a molta gente, guardate anche cosa è successo a Saddam Hussein. Dovevano eliminarci e ci sono riusciti. La Francia e l’Inghilterra hanno fomentato e finanziato la rivolta contro la nazione libica”.
Ma lei non si sente un po’ in colpa?
“Ma quale colpa, il pro capite dei libici era il più alto mai raggiunto da una nazione africana. La gente stava bene. Le donne erano rispettate e pure la libertà di culto era rispettata. Il guaio è che Parigi e Londra mi volevano morto”.
Beh, lei non ha fatto nulla per evitarlo.
“Non è vero. Ho spalancato le porte del mio Paese cercando di collaborare con tutte le nazioni. A metà degli anni 90, per fare vedere la mia buona fede, ho organizzato a Tripoli con Lazio e Inter un Triangolare di calcio. I giornalisti invitati hanno accolto con entusiasmo l’invito. Li ho condotti anche a vedere quanto aveva prodotto il bombardamento di Reagan dove è stato ucciso uno dei miei figli. Se non è stato terrorismo questo, mi chiedo cosa possa essere. Io non ho fatto alcuna mossa ostile verso gli Usa”.
Però lei in Libia fomentava e sovvenzionava il terrorismo palestinese nei confronti di Israele…
“Israele, per conto mio, è solo una presenza Sionista. I palestinesi sono stati scacciati ingiustamente dai loro territori e allora provavano a riprenderseli”
Questo non voleva però dire fare attentati terroristici come alle Olimpiadi di Monaco.
“Erano affari loro, io cercavo solo di dargli una mano“.
Quindi Lei non si ritiene un terrorista?
“Terroristi sono quelli che affamano i popoli e quelli che fanno morire molte persone solo per l’avidità di conquista. Personalmente non ho mai invaso alcuno Stato, mentre voi italiani siete venuti a occuparci illegalmente ad inizio del secolo scorso. E non c’era ancora Mussolini”.
Quindi, Lei non si sente colpevole di nulla?
“No assolutamente, sono venuto in Italia qualche anno fa incontrando il Presidente Berlusconi con il quale ero in ottimi rapporti. Mi dispiace soltanto che non si sia opposto a Londra e Parigi quando queste ultime hanno attaccato la Libia”.
Perchè Lei non è fuggito come ha fatto lo Scià di Persia?
“Perchè volevo bene al mio popolo e non volevo che facesse la fine di quello Iraniano dove tutt’ora la dittatura degli Ayatollah la fa da padrona”.
E del Suo Libretto Verde cosa dice?
“Dovete giudicarlo voi. Io ho sempre rispettato le donne, tanto è vero che militavano nell’esercito alla pari degli uomini”.
Di conseguenza è stato un errore il colpo alle spalle che Lei ha ricevuto?
“Sicuramente. Guardate come è ridotta al giorno d’oggi la Libia. Si combatte in Cirenaica. Ci si uccide a Tripoli. C’è un attentato al giorno a Tobruk. Io durante la mia permanenza a capo del governo sono sempre riuscito a tenere sotto controllo i capi delle tribù beduine e alla fine buona parte di queste, ripeto, con la chiara complicità dell’Inghilterra e della Francia”.
Ultima domanda: è ancora d’accordo col l’Iran sulla distruzione di Israele?
“Israele ha l’atomica, attaccarlo sarebbe un grosso errore perché alle spalle di Tel Aviv c’è sempre l’America che muove il teatrino“.
E di Saddam Hussein cosa dice?
“Forse è l’unico che ha fatto una morte meno violenta. È stato impiccato dai suoi connazionali, ma dietro il governo iracheno chi c’era? Bush”.