Non c’è pace in casa Juventus, Pirlo sempre più solo
Non può più sbagliare
di Pier Carlo Fantini Forneris
A questo punto del campionato tutte le scelte adottate dagli allenatori possono rivelarsi un boomerang e quindi ritorcersi contro, ma anche una forma di “ribellione” contro i giudizi avventati e forcaioli di una certa carta stampata che non sempre mantiene il giusto distacco da simpatie più o meno velate. Una Juventus con un po’ più di cinismo e con quel tocco di classe che serve in certi momenti e il rientro di Paulo Dybala è il segnale che lo stesso Pirlo vuole dare alla squadra, e che poi è anche la volontà dello stesso giocatore di contribuire alla rinascita e a una rincorsa all’Inter che forse più nessuno ci crede. Allo stesso tempo altre pedine importanti fuori da tempo, come Alex Sandro, hanno voglia di combattere in una stracittadina che ha visto in questi ultimi anni prevalere
la Juventus con difficoltà, e anche con fortuna, contro un Torino mai domo che raramente ha saputo semplificare sul campo le teorie e le tattiche di questo o di quell’allenatore. Ventura e Mazzarri, per citarne due, hanno con fatica tradotto il loro pensiero di gioco fatto di gran difese il primo e di un gioco vagamente spumeggiante e forte in attacco con ill secondo. Adesso anche Cairo, che ama e rispetta il Torino, vuole che ogni giocatore prenda a cuore il destino di questa squadra. I soldi finora spesi per rimodellare la parte più avanzata dell’attacco, e qui parliamo non di giocatori qualsiasi, ma di un Zaza che per anni è stato nel giro della nazionale con la Juventus e con il Sassuolo, da dove è partito, ha fatto vedere cose egregie. Poi c’è Verdi e Belotti che tuttora sono due punti fermi di Davide Nicola e sono nel giro della nazionale di Mancini. Il derby della Mole è per la città di Torino tanta storia e tanta voglia di sentire quel profumo di gran calcio che nei ricordi dei meno giovani si chiama, e ci fa tornare indietro di una quarantina d’anni, Pulici e Graziani per il Toro e Bettega e Gentile per la Juventus. La fame di Derby ci fa sognare e ci restituisce i momenti più belli di uno sport che anche senza pubblico per adesso è sempre il gioco per eccellenza più seguito e praticato.