Giro d’Italia 20° tappa Verbania-Valle Spluga
Capolavoro di Caruso tra le nevi dello Spluga
di Giovanni Labanca e Luigi Sada
Grande, grandissimo Damiano Caruso nella frazione con tre GPM che portava il giro d’Italia da Verbania in Cima all’Alpe Motta.
Il corridore siciliano ha costruito la sua vittoria macinando chilometro dopo chilometro, piantando in asso progressivamente i compagni di fuga. In una giornata con tre GPM di prima categoria, il portacolori della Bahrain. Ha sbaragliato tutti gli avversari, tagliando il traguardo il solitari, tra il pubblico entusiasta, come ai vecchi tempi. L’azione del corridore ragusano è nata poco dopo l’attraversamento del Giro in territorio svizzero, controllato dalla Maglia Rosa Bernal che non ha perso un colpo, fino agli ultimi chilometri finali, verso il GPM dello Spluga. Nella fuga di giornata, Caruso aveva allungato il passo, con altri cinque compagni, guidati da Visconti, poi diventati dieci ai piedi dello Spluga. Questo plotoncino ha preso di sorpresa la Maglia Rosa che ha reagito solo nel finale, grazie al compagno di squadra Martinez e Puccio. Il Plotoncino dei dieci si è sgretolato all’inizio dell’ascesa finale, passando prima a tre, poi a due con il solo Bardet attaccato alla ruota di Caruso. Il vantaggio della coppia ha toccato i trenta cinque secondi nei pressi di Madesimo, poi il francese si è arreso, concedendo via libera a Damiano Caruso, salito in maniera poderosa, verso il traguardo finale. Alle sue spalle ha resistito soltanto la Maglia Rosa, che pian piano ha staccato Simon Yates, terzo in classifica.
La giornata è stata caratterizzata, come sempre, da un attacco iniziale da un gruppetto formato da nove corridori, saldatosi, però, sulla Salita del San Bernardino, GPM di Prima categoria, con metri di neve a fianco del tracciato. Spettacolari in Svizzera sono stati i tornanti in salita di questo GPM, come lo è stata la discesa che ha fatto selezione, promuovendo l’allungo di Caruso e anche di Vincenzo Nibali.
La classifica vede sempre al comando Egan Bernal, con un minuto e 59″ su Caruso e 3’23” su Simon Yates. A pagare pedaggio è stato, infatti, il britannico, anche se per quanto concerne i distacchi è stato il russo Vlasov in senso negativo per la classifica a timbrare il quarto posto, con un ritardo di 7’07”. In pratica, una tappa, al di là della vittoria tutta favorevole a Damiano Caruso, che domani proverà a tentare il colpaccio nella cronometro da Senago a Milano, sulla distanza di 30 chilometri.
Per la cronaca, sul San Bernardino è transitato prima Albanese davanti a Visconti, mentre sullo Spluga è passato l’inglese Storer, davanti a Caruso e Bilbao.
Naturalmente felice il vincitore di tappa Caruso che, fino a pochi giorni fa gregario di Landa Meana, ha dimostrato di avere tutti requisiti del vero capitano: “Non mi sembra ancora vero essere stato il primo su un Gran Premio di questa categoria e di aver battuto i campioni del montagna. Ho guadagnato sulla Maglia Rosa e fino a Milano le speranze di fare una bella cronometro sono buone e le sorprese sono sempre la cosa più bella di una competizione. Dedico questa vittoria ai miei compagni, ai miei genitori e a tutti i tifosi che mi seguono con passione. Ringrazio la mia squadra per l’appoggio che mi ha dato, in una tappa così dura”.
La Madonnina, domani, accoglierà tutta la carovana con una benedizione tutta speciale, come ringraziamento per le fatiche fatte in queste ventuno giornate.