Pericolo Coppa d’Africa
Contagi e infortuni per i tanti giocatori della nostra Serie A impegnati nella competizione
di Pier Carlo Fantini Forneris
Si complicano le cose e i piani della nostra federazione, con tanti pensieri che aleggiano nelle teste dei nostri dirigenti, Gabriele Gravina e Paolo dal Pino, in ordine, presidente e presidente vicario, ci mancava pure la tegola grande ora come un masso della rassegna del continente africano che lo scorso anno, causa Covid, non è stata disputata e quest’anno in Cameron si appresta a iniziare il 6 di gennaio fino al 9 di febbraio e vedrà impegnati una quarantina di giocatori prevalentemente di serie A, con il rischio di eventuali contagi e infortuni che oltre al mese di assenza complicherebbe la vita dei nostri club. La Juventus non ha giocatori africani, ma il Torino ne ha quattro, Djidji, Singo e Kone della Costa D’Avorio e Ola Aina della Nigeria. Mancanze importanti che possono farsi sentire in campo e soprattutto per squadre come i granata che lottano per uscire da zone di classifica, diciamo, bordar line, e spesso i giocatori sono contati. Ma la coppa d’Africa si disputerà e la stessa FIFA non vuole sentire le proteste delle federazioni europee che insistono su alcune modifiche. Alcuni club non coinvolti ne possono trarre vantaggio, proprio la Juventus a gennaio ha un confronto delicato contro il Napoli che avrà due pilastri del gioco di Mister Spalletti in meno e qui parliamo non di due giocatori qualsiasi, ma di Andre Zambo Anguissa e Koulibaly, e quindi si va avanti incrociando le dita. La Juventus va domani a Bologna e non può ancora frenare e perdere altri punti che aumenterebbero il distacco dalla zona Champions. Sinisa Mihajlovic, dopo una partitella e un allenamento tattico a porte chiuse, ha le idee chiare, Barrow e Orsolini in attacco danno garanzia e Svanberg al centro del campo è inamovibile. Allegri ha fuori, almeno fino alla fine dell’anno, Chiesa e Danilo, ma anche Paulo Dybala ha problemi muscolari e il mister toscano come sempre in questi casi ha l’obbligo di reinventarsi alcuni ruoli in certe zone del campo. Bonucci presente più che mai è a caccia di record e le 350 partite in serie A, tra Milan, Inter, Bari e Juventus, aumentano l’attenzione e i complimenti di addetti ai lavori e tifosi. Al Renato dall’Ara una sfida nella sfida.