Ciclismo: Milano-Torino
Il ruggito di Cavendish
di Giovanni Labanca
Vince, dopo otto anni in Italia, l’asso dell’Isola di Man, Mark Cavendish, la 103^ edizione della classica Milano-Torino, una delle più antiche corse, nata nel 1876, organizzata da Rcs.
Il britannico, trentasettenne, per troppo tempo in ombra, raggiunge quota 159 nel suo palmares e corona con la sua vittoria tutto il magnifico lavoro della Quick Step Alpha Vynil. Questa ha fatto il massimo per portare il suo capitano a tagliare primo il traguardo di Rivoli, con uno sprint rabbioso, che ha letteralmente annichilito il francese Nacer Bouhanni, il norvegese Alexsander Kristoffe, quinto Sagan Il primo degli italiani è stato Andrea Vendrame, piazzato al sesto posto. Nono Simone Consonni. Peccato che lo sprinter d’oltremanica non correrà la prossima, tanto attesa Milano-Sanremo, al suo posto Fabio Jakobsen. Un po’ di amarezza c’è, vista l’assenza per motivi di salute di Alaphilippe.
Cavendish, dopo che un generoso tentativo di fuga di una cinquantina di corridori guidati da Marcelletti, è stato letteralmente spinto nella volata, da prima dal francese Rèmi Cavagna, poi dal danese Michael Morkov.
Felicità e amarezza negli occhi dell’anziano corridore che sperava di andare a Sanremo: “Dopo questa vittoria ero convinto che il posto sarebbe toccato a me, ma questo fa capire che comanda il gioco di squadra”.