di Luigi Rubino
“La prima volta che vedi S. Siro è impossibile non avere un sussulto. Quando è illuminato, sembra un’astronave atterrata nella periferia milanese. Cosi si era espresso nel 2009 il quotidiano inglese The Times. Ora c’è il rischio, dopo oltre 90 anni, che la struttura venga abbattuta. Inter e Milan sembrano d’accordo sulla sua demolizione, che se dovesse concretizzarsi priverebbe la città di un monumento simbolo del calcio e di uno stadio tra i più belli e incantevoli del mondo. Non è possibile. La Scala del calcio verrà abbattuta? I tifosi di Inter e Milan mugugnano e subito arrivano le proteste. Al Meazza non c’è solo la storia e i successi delle due squadre di Milano e del calcio italiano. C’è molto di più. Basti pensare all’incontro della nazionale di Rugby nel 1988 contro la Romania e nel 2009 contro la Nuova Zelanda con una presenza massiccia di spettatori (più di 80 mila) e addirittura all’incontro di boxe del 1968 valido per l’assegnazione del titolo mondiale superwelter tra Sandro Mazzinghi e Kim Ki–soo, ai tanti concerti ospitati a partire dagli anni 80 dei migliori artisti internazionali e addirittura agli avvenimenti extra calcistici come le due visite del Papa Benedetto XVI nel 2012 in occasione del VII Incontro Mondiale della famiglie e quella più recente di Papa Francesco alla città di Milano.
San Siro per Milano non è solo uno stadio, ma fa parte del fascino di una città o meglio di una metropoli unica forse nei suoi aspetti e nelle sue potenzialità che invece di sgretolarle potrebbero essere migliorate con il buon senso e soprattutto una programmazione ragionevole. I tempi cambiano, ma le grandi opere non possono essere smantellate.
La storia: Inaugurato nel 1926, San Siro, nel corso degli anni, è stato soggetto a molte modifiche che lo hanno reso sempre più bello ed incantevole. Dalle sole quattro tribune rettilinee iniziali costruite grazie all’allora presidente del Milan, Piero Pirelli, il passaggio di proprietà al Comune di Milano nel 1935, portò alla costruzione delle quattro curve di raccordo tra le tribune, incrementando così la capienza a 55 mila spettatori ed alcuni anni più tardi addirittura a 100 mila; numero poi ridotto per motivi di sicurezza a 85 mila. Nel 1980 lo stadio fu intitolato alla memoria di Giuseppe Meazza, bomber indiscusso di Inter e Milan. Ma un profondo cambiamento di San Siro avvenne in occasione della Coppa del Mondo del 1990, quando il Comune di Milano avallò il progetto degli architetti Giancarlo Ragazzi, Enrico Hoffer e l’ingegnere Leo Finzi, per la costruzione del terzo anello con copertura di tutti i posti a sedere, distinti in quattro colori nei diversi settori dello stadio: verde e blu per le curve e arancione e rosso per quelli rettilinei.
Demolire San Siro quindi sarebbe forse un’offesa molto grande non solo ad una città, ma anche ad una Nazione, dove esistono ancora campi di calcio fatiscenti, diventati, impresentabili soprattutto dopo la ristrutturazione degli impianti sportivi avvenuta in occasione dei Mondiali del ’90 nel nostro Paese. San Siro invece è un’eccezione. E nonostante l’età avanzata sembra non invecchiare mai e reggere benissimo il confronto con stadi europei di costruzione recente come l’Allianz Arena di Monaco, l’Emirates Stadium di Londra, l’Old Trafford di Manchester, il “Camp Nou” di Barcellona, il Santiago Bernabeu di Madrid e addirittura il nuovissimo Juventus Stadium, inaugurato nel 2011.
Nel frattempo a Palazzo Marino è nato il Comitato No Demolizione San Siro. L’intenzione è raccogliere le firme per proporre il quesito contro la demolizione del Meazza al garante del Comune. Per il referendum occorrono 15 mila firme. Sulla questione stadio è intervenuto anche il vice presidente dell’Inter, Zanetti: “Per tutti quelli che amano il calcio, San Siro sarà parte della storia del calcio mondiale. Spero che si prenda la decisione giusta che permetta la crescita di Inter e Milan e che San Siro rimanga la Scala del Calcio”.
La soluzione migliore per lo stadio sarebbe ristrutturarlo. Bisogna trovare la formula giusta con Inter e Milan – ha detto il sindaco di Milano, Sala.
Qualora tutto questo non fosse possibile ed Inter e Milan decidessero di costruire un nuovo stadio, San Siro potrebbe per esempio diventare una sede prescelta non solo per la disputa di alcuni grandi avvenimenti importanti come gli incontri di calcio della Nazionale e un vero museo dello sport, ma anche ritrovo per avvenimenti extra sportivi per una città come Milano, sempre al centro dell’attenzione del mondo.