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Parla Spalletti

Siamo cresciuti

Luciano Spalletti, confida in Mauro Icardi senza dichiararlo

“La squadra a Genova ha fatto una buona partita soprattutto per mentalità, in quel campo lì avevamo sempre sofferto e andare a credere che si potesse fare una partita migliore delle precedenti è stata la chiave di svolta. L’Atalanta va considerata tra le big e non per caso, negli ultimi anni si è collocata nell’alta classifica. Sarà una gara massiccia sotto l’aspetto dell’importanza del risultato, sono tante le squadre che lottano per la zona Champions. L’Atalanta è una squadra fisicamente fortissima, quindi soprattutto sotto l’aspetto fisico dobbiamo farci trovare pronti. L’Inter è di chi vuole bene all’Inter, noi dobbiamo fare tutto per quello che riguarda le richieste che ci fanno gli affezionati. Oggi si aspettano un altro buon risultato e noi dobbiamo essere di quelli che non perdono di vista niente e vanno a cercare di fare tutto il possibile per vincere. Sì, probabilmente questa è una gara decisiva. Sarà una gara massiccia per l’importanza di classifica che ha, poiché siamo contro una concorrente diretta dato che l’Atalanta è stabilmente nell’alta classifica. Poi per quanto riguarda la fisicità della squadra avversaria, che è notevole. Loro sono belli non per caso, sono una squadra che come si diceva prima in questi ultimi anni ha mantenuto un’identità di gioco e ha fatto grandi partite. Anche per loro è giunto il momento delle aspettative importanti, non sono più una rivelazione. Sono una realtà calcistica sui quali si sono poi posati gli occhi del calcio europeo. Quindi loro aspirano, ed è giusto così, ad entrare in questa competizione e ne hanno tutte le carte in regola”.
NAINGGOLAN E ICARDI TITOLARI?
“Dipende dai momenti, in questo caso non vi dico chi gioca e chi no. Ora si fanno le cose per fare il bene dell’Inter, a volte possono sembrare all’opposto le risposte che si danno ma in realtà hanno tutte la stessa matrice, in base al momento”.
ADATTARSI AI GIOCATORI – “Secondo me questo è un modo di dire che non somiglia alla realtà. Soprattutto mi sento in grado di poter dire che non somiglia a Gasperini: non credo che lui non riesca a mantenere il suo gioco se non utilizza i giovani, non è così. È un allenatore che la sa lunga e l’ha fatto anche vedere, anche a noi. I suoi risultati dicono che sa stare in quella posizione e sa sviluppare il meglio sotto l’aspetto professionale. Poi succede a tutti di passare momenti dove non riesci ad esibire tutto quello che vorresti, però lui è uno bravo. È un po’ tutto ciò che hanno le squadre forti, anche se poi si vuole accostare ad una squadra giovane, e per certi versi lo è, all’Atalanta si riconosce la spiccata personalità, accettano il confronto a tutto campo. Sono tutti fisicamente tosti e grossi, lì dentro sembrano alti anche Gasperini e Gomez, dato che riescono a metterla su questo piano del duello individuale. Sanno fare uomo contro uomo a tutto campo, anche se fanno anche loro le scalature, però c’è l’aspetto della convinzione di essere in grado di vincere i duelli personali. Sanno bene cosa fare in campo, costruiscono dal basso, vengono a proporre calcio in verticalizzazione, andando da una parte all’altra con facilità con questi quinti che hanno sulle fasce dei quali uno fa i cross e l’altro te lo trovi sul secondo palo. Grazie all’altezza media che hanno sulle palle inattive sono una delle squadre più pericolose. Ci sarà da stare svegli. Noi andiamo a lavorare su dei modi di impostazione che si crede siano giusti, si fanno partecipare anche gli atleti stessi, così si ottimizza la cosa, e si percorre quella strada lì. Noi facciamo una cosa mista e quindi il discorso rimane quello anche se perdi una partita. Penso che grossomodo, come successo anche precedentemente, noi abbiamo le carte in regola per difenderci da quello che loro proporranno ed andare a fargli gol”.
ZAPATA OUT – “Penso sia giusto così perché noi abbiamo fuori Lautaro. Loro hanno Barrow, giocatori che possono sostituirlo perché poi ci avevano anche puntato, però secondo me gioca Gomez lì davanti. Io non posso preparare la contromossa perché lui non ha raccontato chi gioca. Gomez è fortissimo, esperto nel riuscire a trovare la posizione giusta in qualsiasi parte di campo si vada a mettere”.
Iil gruppo è cresciuto con fuori Icardi? “È stata un’opportunità per valutare che l’Inter è una squadra e non un singolo calciatore, perché dev’essere così. Poi come ho già detto più volte all’interno di una stagione ci sono momenti dove vanno fatte delle riflessioni, e poi dobbiamo anche andare a fare delle scelte non ritardate, perché se le fai dopo qualcun altro le fa in maniera puntuale. Bisogna cercare di essere autentici, anche non essere troppo timidi, bisogna cercare di essere chiari, sé stessi, andare a mettere mano nel momento che le cose succedono, cercando di fare sempre il meglio per quel momento lì per quanto riguarda questi colori e questa maglia. La squadra ha reagito nella maniera giusta, ha fatto vedere le potenzialità che ha ed ha fatto dei risultati con chiunque abbia giocato durante la stagione. Il gruppo è sicuramente qualitativo, ha anche un buon livello di personalità e conoscenze di calcio, e può andare a lottare per questa quarta posizione. I calciatori hanno bisogno di essere sé stessi in maniera vera, perché poi diventa anche più facile collocarsi nel proprio modo di ragionare. Non puoi prendere una decisione differente da quello che sei, perché funziona così. Si vanno a fare cose corrette per la tua posizione, il momento ed il tuo modo di lavorare. La reazione io la vedo come un modo coerente di essere un calciatore forte. È importante trovare gli spunti nelle riflessioni che si fanno”.
ICARDI A SAN SIRO – “L’Inter è di tutti quelli che amano l’Inter, in particolare di chi partecipa attivamente per sostenerla. Io sono convinto che proprio perché l’hanno a cuore sanno come comportarsi in generale, e noi dobbiamo andare a riflettere per quanto sono le cose che ci riguardano. Io mi aspetto che ci sia una volontà di andare ad aiutare la squadra, il gruppo, i colori per fare risultato. L’avversario che avremo davanti necessita di tutta la forza per andarci a lottare contro”.
NUOVO STADIO – “Io non ho mezzi per giudicare cosa sia più giusto e meglio fare, quindi se una cosa non la conosco e non è mia non vado a metterci il dito. La soluzione è bella chiara però: un pubblico come quello dell’Inter merita uno stadio importante. In una direzione o in un’altra lo stadio, quindi, dev’essere di livello per la partecipazione del nostro pubblico”.
CRESCITA RISPETTO ALL’ANDATA – “Lì siamo stati colti un po’ di sorpresa, l’Atalanta ha fatto vedere che può mettere in difficoltà chiunque. Quello che ci è successo nel lavoro lo andiamo a mettere da parte, mentre per altri ce lo portiamo dietro perché poi deve servire di insegnamento ciò che si è verificato lì dentro. Tutte queste prese di posizione ed approfondimenti hanno fatto sì che poi in futuro siamo successi sempre meno comportamenti del genere. È un modo di lavorare corretto che ti fa capire di dover tentare di essere disposti a far tutto per vincere. Non tutti sono disposti a far tutto per vincere, mentre in questo caso mi sembra ci sia un miglioramento da mettere in evidenza”.
DE VRIJ E LAUTARO – “Ne parlavamo ieri dicendo di vedere domani, perché ci sono dei passaggi che quando sei lì in equilibrio sono decisivi. È una situazione dove siamo sulla via di mezzo e dove c’è da andare a vedere un altro allenamento. Si valuta tutto, è un discorso più generale. Per domani è difficile per entrambi”.

la Redazione