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Broke e la timbrica scura

Un buon 80 % di quello che scrive deriva da come e quanto si sente ispirato e da nuove tecniche di sound design

Broke

Broke è appassionato di strumenti dalla timbrica scura, utilizza nelle sue composizioni, come strumenti principali, il basso e tutti i suoni da esso derivati grazie ad un proprio lavoro di sintesi sonora e sound design. La vena rock ed EDM ben emerge nei suoi interventi live, dai suoi remix di alcuni brani di famose band punk-rock-metal alle sue produzioni bass ed electro house. Il suo stile originale gli consente di partecipare a molti contest e gare italiane dj, riuscendo a marzo del 2018 a partecipare alla semifinale del Fishermans Friend Dj Contest, organizzato da Radio Deejay.
In cantiere hai molti singoli?
Purtroppo gli studi presso il Master in Sound design e Music composition all’università di Torvergata stanno rallentando i lavori, ma tutte le tecniche e le metodologie di composizione che sto imparando durante questo periodo le sto traslando direttamente all’interno delle mie composizioni. Vi assicuro che non sarà soltanto del materiale interessante, ma avrà anche qualcosa di scientifico”.
Come e perché è nata la collaborazione con Strakton?
Non ho molto da dire al riguardo, dico soltanto che i ragazzi e il sound di Strakton sono Fenomenali e senza nemmeno pensarci ho preso la decisione di farne parte perché ero certo che mi sarei trovato benissimo a lavorare con loro”.
Un giorno stavi canticchiando una vecchissima filastrocca inglese che inizia con “Eeny Meeny Miny Moe”. Poi cose è successo?
Subito mi sono iniziato a chiedere come avrebbero suonato quelle parole con un bel basso come piace a me. Ho preso il microfono, ho registrato la mia voce, ho abbassato la tonalità e poi è successo tutto il resto”.
Nella tua vita non hai mai voluto smettere di fare musica?
Dopo la divisione della mia ultima band avevo quasi perso le speranze nel poter salire su un palco un’ultima volta. In seguito ho provato a formare nuove band, ho cercato nuovi musicisti, ma non ero soddisfatto del sound che ottenevo assieme a quelle persone. Siccome ero l’unica persona che era in grado di poter capire e comprendere le mie idee ho iniziato ad arrangiare le mie prime composizioni e da lì è partito tutto”.
In cosa sei specializzato?
L’arrangiamento dei bassi è di sicuro il mio punto forte. Anche se ultimamente molte delle persone che mi seguono ammirano le idee che mi vengono in mente. Quindi, sì, credo proprio che i bassi e le idee sono il mio piatto forte”.
È possibile cercare di prevedere quello che sarà il suono dei club nei prossimi anni?
Si tratta di una questione che ha molte variabili che possono portare a varie conclusioni. Sono strettamente dell’opinione che quello che suonerà nei club sarà esclusivamente il risultato delle persone che ci suonano dentro. Per esempio, se dovessi suonare come resident in un club sempre affollato sono convinto che se dovessi suonare bass house tutto il tempo i clubber, alla scoperta di questo genere, o se ne innamorano facendo diffusione del verbo ovunque oppure paradossalmente si fondono talmente tanto con le circostanze che per loro potrebbe diventare un’abitudine ascoltare e/o seguire eventi che prediligono quello che mi ritrovo a suonare. Non è forse così che la trap e il reggaeton sono diventati così frequenti nei club?
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Riccardo Sada