E’lo stesso Chief Football Officer degli rossoneri, Zvonimir Boban a dichiate l’imbarazzo che serpeggia nel mondo rossonero. Contro l’Atalanta, in trasferta, ci sta anche una sconfitta, ma 5-0 vuol dire una sola cosa: il Milan non c’è nonostante le vittorie precedenti che hanno fatto pensare ad una ripresa.
Difficile paragonare questo Milan a quello di Berlusconi, ma almeno mettere in campo qualche miglioramento, probabilmente Rino Gattuso avrebbe fatto meglio. Stefano Pioli, che incassa la fiducia della società, passerà un brutto Natale in attesa di innesti importanti con il mercato di gennaio. A Bergamo è l’Atalanta a dettare il gioco e dare spettacolo. Ospite d’onore Matteo Salvini che ha stretto la sua giacca e mesto mesto è tornato a Milano. La partita ha sin da subito fatto capire chi comanda in campo, le ripartente della Dea lasciano basiti gli avversari. Gomez e compagni ingabbiano gli ospiti in una rete di gioco, determinazione, tecnica e voglia di portare a casa i tre punti, il Milan al cospetto dei padroni di casa è altra cosa. Il gioco è sempre sui piedi dei padroni di casa, la prima frazione di gioco si chiude sul 1-0, punteggio bugiardo per quanto visto in campo. Ma la ripresa è tutta altra cosa. Dopo 52 secondi Ilicic costringe a una paratona il portiere dei milanisti. Dimenticati i progressi di gioco con il Sassuolo e con Leao al centro dell’attacco al posto di Piatek, il Milan va sotto già al 10’: Gomez si fa beffe di Conti, distratto e disorientato, e dalla sinistra tira all’incrocio dei pali realizzando un gol meraviglioso. Gasperini che si affida a Ilicic e Pasalic a supporto del Papu, mette in campo una squadra organizzata, veloce, affidabile dal punto di vista atletico. È perciò consequenziale che il Milan fatichi a superare la metà campo: Gomez e Gosens ridicolizzano Conti, lanciano ripetutamente palloni in area, seminano il panico fra i rossoneri. Pasalic da fuori area colpisce in pieno la traversa al quarto d’ora. Il primo tentativo verso la porta di Gollini e’ di Musacchio di testa al 18’: più velleitario che pericoloso. Pioli a bordo campo non si dà pace e manda a scaldare in tempi diversi praticamente tutta la panchina. Al 28’ Rodriguez, in campo al posto dello squalificato Theo Hernandez, di sinistra manda fuori di poco un missile indirizzato all’incrocio dei pali. Con il tempo il Milan guadagna metri ma è di nuovo Ilicic a costringere Donnarumma a un super intervento prima dell’intervallo. Nel secondo tempo Pioli toglie dal campo Rodriguez, out per un problema muscolare, per inserire Calabria. Ma è nella ripresa che i Gasperini boys capitalizzano la mole di gioco creata, determinati a cercare la rete del raddoppio. Malinovskyi ci prova da fuori area ma il tiro è centrale. Gosens costruisce la rete del raddoppio, finalizzata da Pasalic e prima dell’ingresso in campo al 16’ della ripresa di Piatek al posto di Bonaventura, Ilicic su assist di Pasalic chiude i conti realizzando la rete del 3-0. Piatek non c’è, è la brutta copia di quello visto in maglia rossoblu ligure. Quando manca poco più di un quarto d’ora alla fine Ilicic, su invito di Gomez, indisturbato dalla destra approfitta dell’inerme difesa del Milan per realizzare un gol meraviglioso. Esce tra gli applausi all’80’ per lasciare spazio a Muriel. C’è ancora tempo per un salvataggio sulla linea di Calabria su Castagne. Lo show non è finito: Muriel supera anche Donnarumma che si avventura in un’uscita spericolata e segna la rete del 5-0. L’Atalanta con il suo gioco spumeggiante legittima la qualificazione storica agli ottavi di Champions, il Milan non fa nulla per instillare una parvenza di dubbio a Ibrahimovic e convincerlo a rimettersi di nuovo in gioco in Italia. Di certo servirà molto dal mercato, e non solo dei giovani da far crescere in prospettiva
la Redazione
Milan imbarazzante
Solo il mercato di gennaio può provare a dare uno scossone