Tempo di virus, tempo di vergogne
L’Italia è fatta così
Luigi Sada
L’Italia è fatta male, o almeno il suo governo.
Quasi quattro mesi di stop hanno bloccato la popolazione attiva del Bel Paese, chiudendola in casa per fermare la pandemia che al tempo stesso ha colpito tre quarti del pianeta. Una tragedia con morti che hanno accompagnato lutti nazionali con oltre 34 mila decessi. Il governo Conte ha ricevuto l’incarico di risolvere il problema del rilancio economico, promettendo a destra e a manca quattrini da mettere in tasca, arrivati a fiumi dall’Europa con la sola differenza che i lavoratori, mentre noi scriviamo, dopo oltre cento giorni, hanno solo ricevuto fumo negli occhi, al contrario di Germania, Francia, Spagna, Svizzera, tanto per citarne alcune, che hanno avuto il bonifico sul loro conto corrente nel giro di tre giorni. Gli italiani a disposizione hanno oltre 175 miliardi, però i ristoratori sono alla canna del gas perché i quattrini non arrivano. La burocrazia ancora una volta ha vinto. Insomma l’opposizione, guidata da Salvini e Meloni, si è offerta in aiuto, ma il governo picchè. Ferma l’Italia, incazzata al massimo, fermo il calcio giocato, con ipotesi, salvo il malaugurato ritorno del virus, della ripresa dopo la Coppa Italia, dei quattro recuperi di campionato, in programma oggi con il big match di San Siro, tra Inter e Sampdoria.
In Germania è ripresa già da un mese la Bundesliga, sebbene a porte chiuse, mentre la Premier della Liga hanno già ottenuto, come altri, disco verde. Anche Stadio5 si è fermato. Ha dovuto chiudere tra le mura di casa i propri redattori, mettendo loro in bocca le mascherine (che non c’erano), mandandoli in giro sotto il controllo di polizia rigida, implacabile quasi come la Stasi della DDR. Ora il virus pare abbia rallentato la corsa, ma i 34 mila morti sono qui a testimoniare lo tsunami che ha colpito l’Italia ed il resto del mondo.
Il calcio è pronto a contribuire alla rinascita, speriamo solamente che il governo non imponga ai giocatori di serie A e B di indossare le mascherine durante la partite. Per dovere di cronaca, Monza, Vicenza, Reggina sono state promosse in serie B.