INTER: MIRARE, PUNTARE, FUOCO
Contro il Bologna serve soprattutto la vittoria
di Luigi Rubino
E adesso cosa ci si aspetta dall’Inter dopo il largo successo per 6-0 sul Brescia? Lo scudetto. No, non scherziamo, anche perché quel triangolino tricolore che fa impazzire un po’ tutti, tifosi e società, sembra non volersi scucire da quella maglia bianconera che, al di là del popolo juventino, è odiata da tutti.
La matematica certamente non ha messo ancora in fuorigioco i nerazzurri. Ed allora. Non resta che provarci. L’impresa non è facile, anche perché avanti c’è anche la Lazio, sconfitta si a Bergamo da una deliziosa Atalanta, ma che in realtà non ha perso ancora le speranze e rifilare un colpo mancino alla Vecchia Signora. In palio, prossimamente, i biancocelesti avranno lo scontro diretto con la capolista e chissà che molte cose potrebbero cambiare. L’Inter quindi deve farsi trovare pronta. I nerazzurri non devono assolutamente distrarsi, anche perché dietro c’è sempre la Dea di Gasperini alla quale sembra che piaccia scalare gradini verso l’alto, specie se questi portano poi alla qualificazione diretta in Champions.
La vittoria contro il Brescia è stata più facile del previsto. La squadra è tornata al gol facile. La mira, dopo le imprecisioni in attacco nelle gare prima del lockdown, è quella giusta, anche se logicamente non si può pretendere che ogni volta che si gioca, vengono realizzati gol a grappoli, anche perché ogni partita vive di episodi ed avversari diversi con obiettivi diversi. Importante continuare e seguire la via maestra di Antonio Conte, inamovibile e deciso a difendere dalle critiche la sua creatura che sta crescendo a meraviglia, con una mentalità diversa e senza paura, come una grande squadra sa fare tra le mura amiche e nemiche.
Contro le rondinelle, nonostante i molti cambi, dettati soprattutto dai numerosi incontri ravvicinati di diverso tipo, l’Inter non ha avuto difficoltà ad imporre il proprio gioco fin dall’inizio, realizzando ben sei reti con giocatori diversi e soprattutto recuperati moralmente come Gagliardini, gasato come non mai ed autore di un gol di testa e fisicamente come Nino Maraviglia Sanchez, trascinatore della larga vittoria ed autore di un gol su rigore e due assist al bacio.
Il Bologna arriva al Meazza senza obiettivi precisi, se non quello di impostare la squadra per il futuro. L’Europa per la squadra rossoblu è lontana. I risultati altalenanti ed anche qualche vittoria prestigiosa in trasferta, tra cui quella dell’Olimpico del 7 febbraio prima del lockdown contro la Roma, non sono sufficienti per il tecnico Mihajlovic a dare un volto definitivo alla squadra che annovera tra le sue file molti giovani che solo il tempo dirà di che stoffa sono fatti. Il tecnico serbo, ex di turno, comunque, spera che, contro l’Inter e in uno stadio senza pubblico, i suoi ragazzi possano compiere l’impresa e regalare, come accaduto lo scorso anno, la vittoria bis a San Siro.