Milano – La forza delle note scaccia la paura
La Verdi riapre l’Auditorium con Ennio Morricone Night
di Giovanni Labanca
Ci voleva coraggio, e coraggio c’è stato: questa, in sintesi, è stata la magnifica serata con la quale LaVerdi ha avuto l’ardire di squarciare il buio, con cui il Covid aveva mutato la vita normale, per troppo tempo, tale da stravolgere, oltre alla normale convivenza, l’economia del pianeta.
Lo spettacolo, la musica, il teatro, l’arte hanno subito danni economici difficilmente recuperabili. Il virus, però, non aveva fatto i conti con la volontà dell’uomo di non piegarsi, del tutto, alle catastrofi, ma di saper ritrovare la forza spirituale e fisica per riprendersi il suo ruolo da protagonista. A Milano, anche se lentamente, il mondo dello spettacolo ha ripreso coraggio ed ha riaperto porte e rialzato i sipari al pubblico che non meritava pene ancora più severe di quelle patite. Tra i primi a riemergere è stato l’Auditorium, con l’orchestra La Verdi, con Mozart e Ennio Morricone, inseriti nella rassegna POPs. Questa cambia il modo di orchestrazione, fondendo, in piacevoli arrangiamenti, i più grandi artisti della musica pop, come gli Abba, Fabrizio de André, Pink Floyd, Beatles con il classico e sinfonico. L’esperimento, assolutamente innovativo, serve ad avvicinare il pubblico “trasversale” ad altro tipo di musica.
Il maestro Alberto Maniaci, giovane e brillante direttore, con alle spalle un curriculum di tutto rispetto per la sua giovane età, con una orchestra di soli trentacinque elementi scelti per i vari ruoli, ha eseguito alcuni tra i brani più famosi di Ennio Morricone, una trasposizione delicata, che ha mandato in visibilio il pubblico, necessariamente ridotto, che ha sottolineato ogni partitura con scroscianti applausi e, alla fine, con una autentica ovazione da stadio, più che meritata. Ha toccato le corde dei sentimenti con C’era una volta in America; Il Buono, il Brutto, il Cattivo; C’era una volta il west; Giù la testa; Nuovo Cinema Paradiso; Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto; Baaria; Mission; tanto per citarne i più famosi. La commozione in sala è stata palpabile in modo evidente, segno che l’obiettivo di Maniaci, supportato dal direttore musicale Claus Peter Flor, Ruben Jais, direttore artistico e dal maestro Riccardo Chailly, fosse stato raggiunto e che il tributo di riconoscenza al compianto grande Premio Oscar Ennio Morricone fosse stato totale, se unito alle numerose chiamate, che lo stesso maestro ha salutato e ringraziato con il bis di “Il Buono, il Brutto, il Cattivo”.
Il cammino della Verdi proseguirà con Musica e Scienza, con tre appuntamenti, uno dei quali con l’astrofisico Simone Iovenitti e “Il cervello musicale”, con la neuro scienziata Laura Ferreri. La programmazione sinfonica riguarderà soprattutto Gustav Mahler. L’appuntamento più atteso rimane sempre quello di fine anno, con l’esecuzione della Nona sinfonia di Beethoven.
Promette bene, dunque, LaVerdi, con la viva speranza di tutti che il dannato corona virus ci lasci vivere in pace.