Ciclismo: Giro in Rosa:pedalando si impara
di Giovanni Labanca
Tutto cambia ed evolve in meglio. Noi parliamo di ciclismo e chi ha una certa età come il sottoscritto, ne ha visti di cambiamenti, grazie alla tecnologia, al progresso. Dalla radio alle lunghe trasmissioni di tappe, con moto e elicotteri annessi, al servizio di giornalisti bravi, degni eredi del maestro di tutti che di nome faceva De Zan. Garbato a tal punto che sembrava che gli dovessi tirare le parole dalla bocca con la pinza. Bravo. Il suo modo di fare le telecronache hanno cambiato anche l’approccio dei tifosi che dovevano accontentarsi delle radio cronache. L’aspetto visivo era trascurato per via dei soldi che la Rai investiva quasi timidamente, come se la cosa interessasse poco o niente. Da qualche anno, anche quel mondo è cambiato. Al telecronista ufficiale è stato aggiunto un “esperto” del settore: un ex calciatre per le partite di calcio o un ex bravo ciclista per il ciclismo. Interessante e molto azzeccata la mossa abile di dedicare più tempo alle tappe, per vedere più di quei famosi dieci o venti minuti prima dell’arrivo. Un tempo c’erano le telecamere fisse che non davano spettacolo e il cronista si rifaceva a “Radio Giro” o agli interventi dei cronisti in moto, che camminavano con i corridori. Meglio di niente. Ora, siamo al massimo, anche perché i canali sono aumentati con il digitale ed è cambiata pure la mentalità della dirigenza Rai, che ha capito il valore e anche l’aspetto economico delle dirette sempre più lunghe. La squadra dei giornalisti è nelle solide mani di Auro Burbarelli che ha dato un passo più professionale alla trasmissione delle tappe, senza far rimpiangere cari colleghi, che hanno tagliato troppo presto il traguardo della vita. Uno su tutti, Claudio Ferretti. La squadra odierna sa fare il suo mestiere, non solo, si è impreziosita di un personaggio non corridore, ma scrittore fine di opere illustri. Stiamo parlando dello scrittore Fabio Genovesi, appassionato delle due ruote che spiega, con voce pacata e chiara, tutti i luoghi attraversati, dalle chiese ai musei, alle opere d’arti dei luoghi sorvolati. Non manca neanche di descrivere la gastronomia dei bei posti di montagna o di mare. Se volete sapere qualcosa sulle città attraversate dalla carovana dei girini, vi dete collegare con RAI 2, per goderne le bellezze naturali e poco conosciute, come è successo ultimamente con la tappa Castrovillari-Matera, con l’attraversamento del Parco Nazionale del Pollino e l’arrivo nella Città dei Sassi.
Fabio Genovesi, nato a Forte dei Marmi nel 1974, ci ha spiegato tutto, anche di cose sconosciute per noi che da quelle parti veniamo. E Genovesi è sempre pronto a seguire Andrea De Luca
nella cronaca, mentre l’elicottero va, anche con tempo incerto, sui tesori italiani che, tanti farebbero meglio a visitare, anziché perdere tempo all’estero. E’ chiaro che Genovesi si studi bene la parte e si documenti da vero professore, ma traspare evidente la sua passione, oltre che preparazione in geografia, archeologia e storia. E’ un vero professore, simile al caro Maestro Alberto Manzi della vecchia telescuola, che, con pochi mezzi, ha insegnato a tanta gente a leggere, scrivere e far di conti, come era negli obblighi della Scuola, quella vera. Arrivava nei paesi sperduti e, con il suo stile, la sua voce e la sua grande umanità, sbriciolava sapere a ragazzi di campagna che, magari, oggi, sono laureati e grandi professionisti. Grazie, Maestro Manzi, come oggi dobbiamo dire “grazie” a Genovesi che, punto primo, sa insegnare, porgere il sapere che ti fa desiderare. Insomma fa scuola, come dicevamo. Astuta operazione che, in collaborazione con RCS, padrone del Giro, fa televisione con un servizio pubblico eccellente.
Fabio Genovesi, tanto per completare la sua debita presentazione, è autore di libri , romanzi, opere per bambini, saggi, Antologie, Biografie, sceneggiature. Un personaggio giusto, giovane, ben disposto che, secondo logica, dovrà essere riconfermato anche per le grandi corse europee. Noi intanto impariamo, mentre Pozzovivo, Almeida, Sagan e Nibali pedalano e sudano.
Alla fine di ogni corsa, il primo gradino del podio, spetta sempre a Fabio Genovesi, alla pari, con Andrea De Luca, suo compagno di viaggio, sul tandem dello sport e della cultura.