Coppa Italia: Fiorentina-Inter 1-2
La Beneamata coglie il Giglio più profumato
di Giovanni Labanca
Conte era sceso a Firenze con il preciso intento di sciacquare i panni in Arno, in modo perentorio e di raggiungere l’ultimo vitale obiettivo che la tribolata stagione gli metteva a disposizione: il passaggio gli ottavi di finale di Coppa Italia.
Questa, bistrattata e derisa da tempo e vista, addirittura, come un danno per le squadre e una misera fonte di guadagno delle società, da qualche anno è ricercata come la tomba di Tutankhamon, perché, corona virus a parte, avrebbe visto stadi strapieni per gli incontri tra le migliori squadre di alta classifica e da un richiamo irresistibile. Un vero peccato, ma per il prestigio della Coppa Tim sarebbe stata utile in tutti i sensi.
Questo pomeriggio, ricco di partite e di sorprese, Fiorentina-Inter è stato, come si dice, il piatto forte della giornata, visto che di fronte, il destino, aveva messo Fiorentina ed Inter.
L’Inter, dopo lo sciagurato pari di Roma, doveva dimostrare che quella dell’Olimpico era stato un brutto incidente di percorso, anche se gli aveva sfasciato mezza macchina e i Viola a confermare la continuità di vittorie , dopo quella sofferta contro il Cagliari.
Occhi tutti su Conte, dentro o fuori e addio, dicono con Marotta, a Milano. Il mister si è fatto sentire, in questi due giorni e, a sorpresa, aveva piazzato il discusso Eriksen davanti alla difesa,per saggiare, in modo definitivo, il valore del ragazzo più triste del campionato, che, in effetti, è stato in campo per tutta la partita. Diciamo subito che non potuto brillare più di tanto, in un ruolo nuovo per lui e, quindi, ha meritato un sei di fiducia, se gliene daranno ancora.
I nerazzurri hanno giocato per vincere, nonostante affiorassero, di tanto in tanto, le solite pause e i macroscopici errori davanti alla porta spalancata, ad opera di una stralunato e frettoloso Lautaro. Troppa frenesia, in una partita importante. Il gol meritato dei nerazzurri , è arrivato con un rigore , sempre discusso, che Vidal ha voluto tirare ad ogni costo, per mettersi l’anima in pace e promettere scintille in futuro. Benedetto 1-0. Il raddoppio, dopo un lungo tambureggiare sulla difesa viola, sarebbe arrivato subito, se quello sciagurato di Lautaro non avesse sprecato l’occasione più ghiotta che un centravanti desideri: a due metri dalla porta. Niente, gol mangiato tra la rabbia generale e lo sguardo fulminante di Lukaku. La Viola, a pericolo scampato, si fa più audace e sente che, in qualche modo, il pari potrebbe anche arrivare, visto che la difesa nerazzurra cominciava ad offrire ampi spazi di manovra. Così accade che Kouamé, al 57′, batte l’incolpevole, stavolta, Handanovic e si va così, a tempi supplementari. Si giocano tutti e, quando la soluzione più equa sarebbero stati i rigori, il testone del leone Rumelu Lukaku, al 119′, buca la rete di Terracciano. Grande sospiro di sollievo per i milanesi, e proteste dei fiorentini, che lasciano passare il minuto di recupero per abbracciarsi per la meritata vittoria, che li porterà al derby di San Siro, contro un Milan di rigore. Peccato che novantamila tifosi resteranno a casa a maledire quanto di brutto stiamo passando.
Conte avrà un attimo di respiro, per preparare a dovere un’altra corsa ad ostacoli, domenica prossima: la “sua” Juve, che prima o poi, dovrà pur battere. E che diamine!