Mancio tutto…
La Nazionale di Mancini continua la sua lunga serie di vittorie. Dopo l’ultimo successo contro la Lituania, il team azzurro ora guarda con sostanza e fiducia agli Europei, in arrivo fra 100 giorni. Non sarà facile conquistare il tetto d’Europa, ma la mentalità sembra quella giusta
di Luigi Rubino
Assaporate le prime vittorie (tantissime) a ritmo di continuità, Roberto Mancini non vede l’ora di mangiarseli tutti gli avversari che incontrerà sulla sua strada. I tre successi ottenuti contro Irlanda del Nord, Slovenia e Lituania, nella fase a gironi per la partecipazione ai Mondiali 2022, è il migliore biglietto da visita per presentarsi in positivo agli ormai prossimi Europei di calcio che, a partire dall’11 giugno, si disputeranno in 12 città europee.
Per il prosieguo delle qualificazioni ai Mondiali del Qatar, l’Italia riprenderà a giocare a settembre con il return match casalingo contro la Bulgaria, prima di affrontare nello scontro diretto l’ostica Svizzera, altra componente del girone C, insieme ai bulgari, la Slovenia e l’Irlanda del Nord. Ma da ora in avanti, Mancini potrà pensare solo agli europei. La nostra Nazionale non sale sul podio d’Europa da ben 53 anni cioè dal 10 giugno 1968, stadio Olimpico di Roma quando nella seconda finale (la prima si concluse 1-1), gli azzurri, allenati da Ferruccio Valcareggi, sconfissero in una serata memorabile la Jugoslavia per 2-0, dopo aver cambiato ben cinque giocatori rispetto alla gara precedente, grazie alle due reti realizzate già nel primo tempo in seguito ai nuovi inserimenti di Salvatore, De Sisti, Rosato, Mazzola e Riva, quest’ultimo autore del primo gol italiano, seguito dal raddoppio di Anastasi. Una eventuale vittoria azzurra vorrebbe dire per i più grandicelli rivivere la gioia di quella sera, tornando a sventolare così il tricolore nelle piazze e sui balconi delle case, insieme ai propri figli e nipoti appena ventenni, ai quali
il trionfo della nostra Nazionale è stato solo raccontato e mai vissuto. Questa impresa certamente è difficile, ma il lavoro che sta facendo il Mancio azzurro è ammirevole, anche perché il tecnico jesino ha aperto la strada a tutti i migliori, fidandosi anche delle molte qualità di giocatori giovani, alcuni al loro primo approccio in maglia azzurra, insieme ai già famosi volponi del campionato italiano che contro le grandi d’Europa fino ad ora mai sono riusciti a cavare un ragno dal buco. Mancini è vero sta cercando ancora la Nazionale migliore, quella per intenderci top, ma lo sta facendo in maniera perfetta. Solo con le vittorie e condite in parte anche da prestazioni accettabili di un gruppo numeroso variabile di partita in partita. Buon segno. È evidente che materiale su cui il tecnico può lavorare e presto ce ne in quantità. La striscia di risultati positivi per il Ct azzurro è arrivata a 25. Raggiunto Lippi, Mancio ora spera di continuare e raggiungere il Ct Vittorio Pozzo, campione del mondo ed olimpico che tra il 24 novembre 1935 e il 4 dicembre 1938 restò imbattuto per 30 partite di fila. Le garanzie per disputare un buon campionato europeo ci sono. La difesa, pur modificata negli ultimi tre partite, ha dimostrato solidità in ogni gara. Gli azzurri non subiscono reti da ben 605 minuti. E in trasferta va leggermente meglio (648 minuti). L’ultima partita giocata contro la Lituania, oltre alla vittoria, ha dato significativi segnali per i molti giovani schierati dal tecnico che, con un possibile allargamento della rosa, causa covid, potrebbero anche recitare un ruolo di primo piano sulla passerella del grande calcio europeo.