Interisti si nasce
La passione per il calcio ci colpisce da bambini, io ho scelto l’Inter
di Katia Mignosa
La mia passione per l’Inter è nata da piccolina vedendo per la prima volta il sex symbol Nicola Berti, definito il cavallo pazzo. Da quel momento in poi sono diventata una tifosa sfegatata. Questi due anni di covid è stato anche un rifugio, preferisco vedere le partite a tutte le tristi notizie. Un calcio a metà, l’assenza del pubblico l’ho ha privato dello spettacolo, dei i cori da stadio e tutto quello che c’è dietro, stimolando anche di più i calciatori a fare goal. Una soddisfazione assoluta è la conquista dello scudetto in un campionato sfalsato, nonostante problemi economici che esistono tuttora e aspetteremo novità che giorno per giorno cambiano. Tutti i calciatori avevano deciso di accettare il posticipo del pagamento delle due mensilità a fine campionato. Nella classifica del campionato la soddisfazione grande è di trovare al terzo posto il centrocampista Marcelo Brozovic’ punteggio 85.4 minuti giocati 1044.
La mia gioia è vedere giocare Barella e Bastoni agli europei. Loro stessi ammettono che Mancini ha riavvicinato la nazionale alla gente, l’entusiasmo di vedere il tifo e di rientrare a poco a poco negli stadi. Fondamentale è la ricerca del bel gioco, tutti entrano in campo per vincere eguagliando il record di Vittorio Pozzo del 1968, 30 partite senza sconfitte. Il mio cuore neroazzurro ovviamente non può che dedicare uno spazio ad Eriksen che nella nazionale Danese ci ha fatto preoccupare non poco. Sembrava fosse inciampato invece vedendo le immagini più da vicino si è accasciato. Fortunamente i compagni di gioco se ne sono accorti subito compreso l’eroe Kjaer, difensore del Milan che gli ha tirato fuori la lingua. Poi e’ arrivato subito il medico dello staff . Per 15 minuti ci ha tenuto con il fiato sospeso ma l’immagine di tutti i giocatori in cerchio a proteggere dalle immagini, se pur trapelate con video ovunque, ha fatto vedere del calcio non solo il gioco ma anche la parte umana. Kjaer ci ha tenuto subito a dare un abbraccio caloroso alla piangente Sabrina moglie di Eriksen.
L’inter ha pubblicato una lunga nota sul profilo ufficiale e con un bellissimo messaggio: “Non sono stati normali i minuti che abbiamo contato da sabato, da quei momenti che ci sono parsi così lunghi e senza senso, da quello che volevamo fosse solo un brutto sogno. Per fortuna dagli incubi, anche i più brutti, ci si sveglia”.
Il suo cuore ora è supportato da un defibrillatore sottocutaneo che cambierà la vita sportiva del ragazzo danese. Tornerà a giocare? Credo non in Italia, all’estero potrebbe ma è tutto da vedere, quello che conta è che è salvo. Ci vorrà tempo tra un mese si sottoporrà agli esami a Milano. L’importanza dei giusti strumenti a bordo campo l’hanno compresa anche i bambini. Oscar Jones, un bambino di 7 anni della contea di Cheshire nel Regno Unito, ha deciso di dare una mano, nel suo piccolo, raccogliendo più di 5 mila sterline per l’acquisto di defibrillatori che saranno utili per la sua comunità. Forse riuscirà ad acquistarne 5. Eriksen ha colpito anche i compagni di squadra nerazzurri, Lukaku, attaccante del Belgio autore dell’1-0 contro la Russia, dedica la marcatura al suo compagno: “Christian, I love you”. Stessa cosa per Hakimi che in una gara amichevole ha segnato al 51 e dedicato la vittoria a lui. Davanti alle telecamere ha segnato il numero 24. È bello vedere il gruppo, la squadra che Conte ha costruito nonostante ci abbia lasciato.