Ciclismo: Tour de France – Prima Tappa Brest-Landerneau
Maglia Gialla al campione del Mondo Alaphilippe
di Giovanni Labanca e Luigi Sada
Capolavoro di Julian Alaphilippe nella tappa di esordio della edizione 108 del Tour de France. Il fuoriclasse francese è scattato quando mancavano cerca due chilometri al traguardo e ha messo in fila tutti i titolati avversari che puntano alla vittoria finale.
L’arrivo, situato alla periferia di Landerneau, ha messo sotto pressione i corridori, in quanto posto dopo tre chilometri di salita. Il campione del Mondo è arrivato con 8″ di vantaggio sull’australiano Matthews, lo sloveno Slovic e l’australiano Haig, l’olandese Kelderman e lo sloveno Pogacar, vincitore della scorsa edizione. Alaphilippe ha guadagnato i primi 10″ di abbuono, mentre Roglic ha rosicchiato 4″ al connazionale Pogacar. Un arrivo di tutto rispetto con il britannico Thomas,seguita da Quintana ed dal nostro Nibali, nel gruppo falcidiato da due spettacolari cadute che hanno coinvolto un centinaio di corridori, tra i quali Froome, il nostro Colbrelli e lo stesso Nibali
La prima spettacolare caduta è avvenuta attorno al chilometro 138, causata da una incauta spettatrice che sventolava un cartellone di cartapesta che, sporgendo all’interno del gruppo, urtava i ciclisti in velocità,mandandone per aria un centinaio, finiti in un impressionante groviglio. Ne hanno fatto le spese, oltre al nostro Nibali, Sagan e la sua squadra, costretti a fermarsi per le immediate medicazioni del caso e sostituzione delle biciclette ammaccate. Il gruppo, sportivamente, ha rallentato per aspettare gli sfortunati colleghi. Un’altra successiva caduta, purtroppo, è avventa a otto chilometri dal traguardo, quando i corridori, ad oltre sessanta all’ora, erano lanciati verso la volata finale. Una tappa che ha visto, dopo venti chilometri dal via, una fuga di sei corridori che hanno guadagnato quasi quattro minuti, al chilometro 81. Il sestetto, formato da Perez, Switt, Van Poppel, Rodriguez, Bonnemour e Schelling, è transitato sulla Cote de Gaudens, dove Schelling è scattato, guadagnandosi i punti per la Maglia a pois di scalatore. Il Corridore della Bora è stato ripreso dopo la prima caduta del gruppo. Domani seconda tappa che si preannuncia estremamente spettacolare, salvo le eventuali altre cadute. S parte da Perros-Guirec-per arrivare a Mûr-de-Bretagne Guerlédan, dopo 183,5 km. Il finale sarà molto mosso e si presta assai bene a qualche colpo di mano di un finisseur.
La frazione di domani sarà movimentata sin dall’inizio. Nei primi 70 km , il gruppo dovrà affrontare ben tre GPM di quarta categoria : si tratta della Côte de Sainte-Barbe, lungo meno di un chilometro al 6,6% di media, la Côte de Pordic (2,3 km al 3,3%) e la Côte de Saint-Brieuc (1,1 km al 7,9%). I ciclisti, quindi, entreranno nel circuito finale di 18 km, da ripetere due volte,con la Côte du village de Mûr-de-Bretagne (1,7km al 4,7%).
Dopo il primo passaggio sul traguardo , il gruppo si dovrà scalare il GPM di terza categoria il Mûr-de-Bretagne di 2 km al 6,9% che ripeteranno nel finale e che potrebbe essere determinante per la vittoria finale.
Il Tour è nato sotto una cattiva stella, ma è stato vittima anche di leggerezze che non dovrebbero mai accadere e che, per puro caso, non ne hanno determinato la sospensione, come poteva sembrare in un primo momento. Troppa gente sui bordi, quasi in strada, segnalata poco adeguatamente e senza segnaletica orizzontale che avrebbe potuto tenere lontana i tanti appassionati che sfioravano i corridori in più di una occasione. Sono state scelte strade di campagne,ma non si è pensato,purtroppo, alla sicurezza generale, anche per la assoluta mancanza di forze dell’ordine, nei punti più caldi. Sono errori che si possono commettere,ma che che, come si è visto, avrebbero potuto costringere al ritiro parecchi corridori. Domani è un altro giorno, come si suol dire, e speriamo che al percorso impegnativo faccia riscontro una migliore preparazione logistica, considerata l’incoscienza e l’arroganza di tanti tifosi. I corridori, che sono quelli che, in definitiva, rischiano in prima persona, vanno meglio protetti.