Partita perfetta, Stefano Pioli non ha sbagliato nulla contro la Lazio
I rossoneri hanno giocato per vincere neutralizzando le iniziative avversarie
di Luigi Colombo
È sempre un piacere per i buongustai del calcio veder giocare il Milan. Nella partita con la Lazio, altra squadra che ha sempre offerto del buon calcio quando era guidata da Inzaghi, ci si aspettava una partita ricca di emozioni. Invece la Lazio, che Sarri sta ricostruendo secondo i suoi schemi, è stata dominata dai rossoneri che hanno aggredito subito i biancocelesti e hanno offerto belle emozioni al pubblico che gremiva il Meazza per vedere il ritorno di Kessié e di Ibrahimovic. L’allenatore rossonero Pioli, sapendo che la Lazio poteva contare su giocatori dai piedi buoni capaci di mettere in difficoltà molte squadre, ha preparato una tattica precisa. Pressing a tutto campo aggredendo gli avversari, una difesa schierata molto avanzata e a centrocampo marcature a uomo sui 3 centrocampisti laziali Leiva, Luis Alberto e Milinkovic con Kessié, Diaz e Tonali. Si è formata così a centrocampo una linea rossonera in grado di intercettare le iniziative dei laziali e ripartire con veloci puntate verso la porta avversaria. Già al terzo minuto Leao lanciato da Tomori si
è presentato pericolosamente davanti a Reina e subito dopo con una bella combinazione in velocità ha colpito di testa mandando la palla di poco sopra la traversa. Sarri ha capito la situazione e ha continuato a invitare i suoi giocatori a superare la folta linea rossonera con lunghi lanci ma solo al 16° Milinkovic riusciva a minacciare la porta rossonera deviando di testa un cross di Hysaj che Maignan mandava in corner. Il Milan esercitava un netto predominio e costruiva azioni pericolose come una combinazione Diaz-Florenzi-Rebic-Calabria che sparava alto da buona posizione. Al 39° si faceva vedere Anderson che tirava in porta senza impensierire Maignan. Anderson era temuto dai rossoneri perché è un’ala che salta facilmente l’uomo. Sarri lo ha schierato ala sinistra per neutralizzare le puntate di Calabria, Pioli temeva che fosse schierato a destra perché avrebbe avuto come controllore Hernández che ha il suo punto debole quando si trova di fronte un giocatore dotato di un buon dribbling e inoltre se impiegato in marcatura avrebbe avuto problemi ad inscenare le sue travolgenti puntate. Il Milan si è schierato con la difesa a 4 con Calabria e Hernandez terzini e difensori centrali Tomori e Romagnoli schierato al posto di Kjaer. Il capitano ha giocato un’ottima partita e sembra essere tornato ai suoi tempi migliori. A centrocampo sono stati schierati Kessié e Tonali mentre in attacco Rebic centravanti, Leao ala sinistra e Florenzi finta ala destra con funzioni di aiutante dei centrocampisti. Al 44° il primo gol con una splendida combinazione Leao-Rebic e assist di quest’ultimo che ha messo il compagno in piena area da dove il portoghese ha concluso alla grande battendo Reina. A tempo scaduto Kessié, servito da un lancio di Hernandez, si è trovato davanti alla porta avversaria e stava calciando a rete ma Immobile gli impediva di segnare colpendolo al piede. Calcio di rigore che Kessié ha calciato spiazzando il portiere ma colpendo la traversa e perdendo l’occasione di mettere una seria ipoteca sulla vittoria. Nel secondo tempo Pioli ha fatto entrare Ibrahimovic al posto di Leao e lo stadio ha decretato un grande applauso per il portoghese che in questo inizio di stagione ha dimostrato grandi doti tecniche con le quali salta facilmente l’uomo, è velocissimo e sa sparare grandi tiri da lontano che affascinano i tifosi. Ibrahimovic è stato accolto con un’ovazione e appena entrato, il tempo di allacciarsi al meglio una scarpa, ha alzato gli occhi e si è smarcato suggerendo a Rebic uno splendido assist che lo ha messo davanti a Reina e Ibra ha colpito tra l’entusiasmo dei tifosi. Da segnalare nel finale l’espulsione dell’allenatore della Lazio che aveva reagito agli sberleffi di Saelemakers. Appena Ibrahimovic se ne è accorto ha chiamato il compagno e lo ha portato a chiedere scusa a Sarri che ha apprezzato il gesto e si è